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Cronaca

Chiusura Kestè, Fabrizio Caliendo: "La mia vita ha più valore dei soldi"

Il titolare del locale si sente abbandonato dalle istituzioni locali. Il 28 febbraio organizzerà una via crucis nei luoghi dell'abbandono. L'intervista di NapoliToday

Fabrizio Caliendo, titolare del Kestè nel centro storico di Napoli, ha denunciato in più occasioni il degrado che regna sovrano nella zona che va da Mezzocannone sino a piazza del Gesù, divenendo anche un testimone di giustizia, dopo aver denunciato i propri estorsori. L'ennessima rissa tra spacciatori, però, lo ha gettato nello sconforto, tanto da fargli annunciare la volontà di chiudere lo storico locale della movida del centro storico.

-Fabrizio, ci spieghi cosa è successo e cosa ti ha spinto a dichiarare di voler chiudere il Kestè?
"Sono un testimone di giustizia. Ho denunciato e fatto arrestare I miei estorsori. Ho trasformato una piazza e lanciato un polo notturno. Sono un attivista civico storico. Ma tutto questo non sembra avere nel concreto nessun valore. La notte sta morendo, è una denuncia che faccio come presidente dell'associazione dei locali napoletani. Camorra, spaccio, concorrenza sleale, svendita di alcool. Non ci sono più eventi culturali, concerti, arte. La notte è diventata terribile, il costume è quello che vediamo, non occorre il mio racconto. Cosa succede mi chiedi? Minacce, aggressioni, risse continue. Lo spaccio incontrastato in piazza pubblica. E tutto passa sotto una "normalità", in una Napoli dove ci si abitua a tutto, tristemente. La mia vita ha più valore dei soldi. La mia dignità di uomo e la mia serenità di padre mi impongono di mettere uno stop a questo delirio. Mi costa, perché il Kesté lavora, è un luogo noto, famoso per l'arte e gli eventi. Non siamo in crisi di fatturato, anzi. Ma la sicurezza, la vivibilità del quartiere sono alimite, anzi, siamo oltre il limite tollerabile".

-Come si articolerà la via Crucis che hai organizzato e qual è l'obiettivo?
"Il 28 febbraio ci sarà una manifestazione di tutto il mio quartiere per denunciare l'abbandono istituzionale, a conferma di quanto sto raccontando. Ci sarà la parrocchia, le associazioni, i residenti e i sani commercianti. Insomma, tutti. Una via crucis nei luoghi dell'abbandono. Una fiaccolata che illumini le realtà tristi, si racconterà dello scippo dei fondi UNESCO distolti dal quartiere e attesi da 8 anni. E si farà sosta davanti al Kesté chiuso".

-Denunci anche di essere stato abbandonato dalle istituzioni locali. Cosa dovrebbero fare per dare una mano concreta alla riqualificazione del centro storico?
"E' talmente ovvio quel che racconto che mi sento imbarazzato anche a dirle certe cose. E le istituzioni sanno, sanno tutto. Perché ho sempre denunciato e informato il sindaco. Ma nulla, la risposta è praticamente nulla. Non resta che chiudere, vendere e andare via. Perché non è vita questa, non lo auguro a nessuno. Uno resiste sino a quando può, poi alza bandiera bianca".

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