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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Procura indaga su Spionaggio nella Dia: perquisizioni

All'interno della Dia di Napoli c'era una centrale di spionaggio, composta da alcuni agenti che acquisivano notizie riservate e svolgevano attività di investigazioni illecite per conto di privati. Indagini nate da vicenda Global Service

Talpe all'interno della Dia napoletana che avrebbero tirato su una centrale di spionaggio composta da alcuni agenti che acquisivano notizie riservate e svolgevano attività di investigazioni illecite per conto di privati: questa l'ipotesi degli inquirenti della procura di Napoli che ieri hanno disposto una serie di perquisizioni.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli. Si tratta di uno stralcio della indagine principale su presunte irregolarità negli appalti a Napoli originata dalla vicenda Global Service. Si ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata alla interferenza illecita nella vita privata e nell'accesso abusivo al sistema informatico.

Alcuni agenti della Dia avrebbero utilizzato illegalmente informazioni del loro ufficio su indagini in corso. Inoltre avrebbero agito su commissione di soggetti privati con pedinamenti e utilizzando foto e riprese video. I magistrati parlano di una struttura "permanente" che avrebbe agito "stabilmente" allo scopo di raccogliere informazioni sulla vita privata di alcune persone. L'indagine è nella sua fase iniziale. A quanto si è appreso, sarebbero ora in corso alcuni interrogatori di agenti indagati. Non si sa, al momento, chi siano i committenti delle indagini private e quale fosse lo scopo ultimo di tali investigazioni illecite. Gli inquirenti avrebbero sequestrato anche una sorta di "tariffario" che era in possesso di uno degli agenti coinvolti nell'inchiesta. Si farebbe riferimento anche a una tariffa di 50 euro all'ora per un pedinamento.

La vicenda dell'esistenza di una presunta centrale di spionaggio all'interno della Dia sarebbe venuta alla luce in seguito all'arresto di Giuseppe Savarese, sostituto commissario, accusato di essersi introdotto nel sistema informatico per acquisire informazioni riservate. Le notizie coperte da segreto erano relative al nuovo filone scaturito dal Global Service, ovvero le irregolarità negli appalti inseriti nel cosiddetto Piano Sicurezza a Napoli e in provincia.

Savarese è tuttora detenuto e risulterebbe anch'egli indagato con l'accusa di far parte del sodalizio dedito allo spionaggio. Le perquisizioni eseguite oggi, a quanto si è appreso, sono state disposte nei confronti di un altro sostituto commissario della Dia di Napoli, nonché di un agente di polizia in servizio alla procura di Napoli e di un privato cittadino. Già nell'ottobre scorso, nel provvedimento cautelare nei confronti di Savarese, il gip aveva sottolineato che si rafforzava "il convincimento in ordine all'esistenza di una più ampia rete di soggetti coinvolti nella vicenda".
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