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Carceri / Secondigliano

Cellulari e droga scoperti nel carcere di Secondigliano

Ancora un ritrovamento da parte della Penitenziaria

"Sette smartphone, tre microcellulari e diversi quantitativi di sostanze stupefacenti. È il risultato dell'operazione volta al contrasto all'introduzione di sostanze e materiali illeciti, messa in atto dalla Polizia Penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano durante tutto il pomeriggio di sabato scorso". Così in una nota Orlando Scocca, Fp Cgil Campania per la polizia penitenziaria, commenta l'operazione di polizia condotta nel penitenziario partenopeo. "Sono tre - spiega - i Reparti della Casa Circondariale che sono state oggetto della perquisizione straordinaria: due di Alta Sicurezza lo 'Ionio' e il 'Ligure' e il terzo quello adibito ad infermeria centrale. I detenuti, alla vista dei poliziotti, hanno lanciato dalle finestre delle proprie celle i telefonini e altro materiale che è stato oggetto del sequestro".

"L'introduzione di telefonini e droga - rimarca Mirko Manna della Fp Cgil nazionale - sono una grave minaccia per la sicurezza delle carceri e minano alle fondamenta i tentativi di recupero dei detenuti nella società. Dietro il traffico di stupefacenti e telefonini, ruotano giri di affare e di potere che sono fondamentale per le gerarchie all'interno delle carceri. Abbiamo chiesto più volte il potenziamento delle Unità cinofile del Corpo di polizia penitenziaria che hanno sempre dato prova di efficienza ed efficacia. Si tratta di una specializzazione che andrebbe potenziata e resa più pervasiva su tutto il territorio nazionale e non solo in attività sporadiche per colpa delle poche unità in servizio".

"È indispensabile - continua - anche una maggiore fornitura di strumentazioni elettroniche per il rilevamento di telefonini. Pensare di 'schermare' un intero carcere è pura utopia. Serve un lavoro metodico e capillare e serve personale di Polizia Penitenziaria, formato e messo in condizioni di lavorare. Non è possibile - conclude Manna -che nelle carceri italiane circoli così tanta droga e si utilizzino ancora così tanti telefonini. Se non si risolvono questi due fenomeni criminali, è ipocrita parlare di rieducazione di detenuti".

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