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Cronaca Crispano

Ucciso da proiettile vagante: si punta sulla morte accidentale

Carmine Cannillo morì la notte di San Silvestro durante i festeggiamenti a Crispano. La famiglia: "Non è consentito gettare ombre sulla ricostruzione di un fatto gravissimo"

Quella della morte accidentale provocata da un proiettile vagante resta l'unica ipotesi sull'omicidio di Carmine Cannillo, l'operaio di 39 anni ucciso a Crispano la notte di San Silvestro durante i festeggiamenti. Lo ribadiscono fonti della squadra mobile di Napoli.

Cannillo era ospite di alcuni amici in un palazzo di via Limitone e si trovava nel cortile quando è stato colpito a una scapola da un proiettile calibro 9. Gli agenti concentrano la loro attenzione sugli abitanti delle abitazioni circostanti al luogo in cui è avvenuto l'omicidio. Le indagini sono coordinate dal pm Valter Brunetti, che era di turno la notte del 31 dicembre e che ha tenuto per sé il fascicolo nonostante sia in forze alla sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura.

Intanto la famiglia Cannillo contesta alcune ricostruzioni secondo le quali si seguirebbe anche l'ipotesi del fatto non accidentale. "Non è consentito gettare ombre sulla ricostruzione di un fatto gravissimo. Così non si fa altro che aggiungere, per i familiari, dolore a dolore". Queste le dichiatazioni di Vito Cannillo, fratello di Carmine. "Era un grande lavoratore, si alzava alle tre del mattino per andare a lavorare in una ditta di lavorazioni carni nel Basso Lazio".

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