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Cronaca

Morte Carlo Croccolo, Gianfranco Gallo: "Eri schiavo di nulla. Libero da tutto e tutti"

"Ora tutti ti faranno il Coccodrillo sul giornale e molti addetti ai lavori ti ricorderanno come se fossero stati tuoi amici. Io e te sappiamo quanto sono ipocriti e ridicoli", scrive su Facebook Gianfranco Gallo, che rimpiange di non aver ultimato la biografia sulla vita di Croccolo

La morte di Carlo Croccolo, attore e doppiatore eclettico e dalla grande vis comica, capace di affiancare dal dopoguerra ai giorni nostri i più grandi del cinema e della tv italiana, come Totò Alberto Sordi, regista (con lo pseudonimo di Lucky Moore), sceneggiatore e anche doppiatore di Oliver Hardy di Stanlio e Ollio, ha scosso il mondo del cinema e della cultura. Tra i tanti messaggi ricordo per l'attore 92enne, che ha anche vinto il David di Donatello nel 1989 per la sua interpretazione nel film 'O re, segnaliamo quello di Gianfranco Gallo.

"Ciao Carletto, te ne sei andato lasciandomi il dolore doppio, quello che io e te conosciamo, fatto di rabbia e dispiacere. La rabbia di non poter tornare indietro, il dispiacere di non averti più visto da un anno. Dovevo scriverti la biografia, mi chiamasti per dirmi che volevi fossi io. Venni a casa, ti ascoltavo, ti filmavo. Ci ho provato, poi il tempo , gli impegni, le persone mi hanno fatto vagare ovunque poco m'interessasse rispetto a noi. Ho davanti agli occhi la tua faccia quando parlavi di qualcuno che ti aveva deluso. Ok, fammela quella faccia ma solo un secondo. Io il pensiero per te l'ho avuto sempre e conservo tutti i ricordi nostri. Da quando mi chiamasti a Roma nel 1985, quando per te lasciai la compagnia di Mario Scarpetta perchè tu fosti il primo a riconoscermi una "sottoditta", un valore vero, un rispetto sincero. Ricordo quando dicevi che ero il tuo figlioccio perchè ero "cazzuto" come te, ricordo la gente che parlava male di te, ricordo il fango col quale cercavano di sminuirti, tutti. Ricordo quando mi affidasti la tua compagnia, quando mi volevi mandare a Piazza Navona per recitare il tuo "Pinozzo" , io mi rifiutai e tu non mi parlasti per un anno. Poi in camerino a distanza di tempo mi dicesti "Facesti bene a dirmi no era una cazzata. Tu sei uguale a me". Ricordo quando mi volevi dare il Teatro a Roma. E come posso dimenticarti? Come posso non affermare che l'unico attore moderno e coerente fino alla fine sei stato tu, schiavo di niente. Libero da tutto e da tutti, immerso nella tua Cultura vasta come giustamente non tutti dovevano sapere. Come posso scordare quando ti vedevo tutte le sere osservarmi mentre recitavo, io sul palco e tu dalle quinte. Ti chiesi : "Perchè sei sempre lì?" , mi rispondesti : "Perchè devo capire perchè il pubblico ride per cose che io non farei". Avevo solo 24 anni e tu eri Carlo Croccolo, nessuno come te. Ora tutti ti faranno il Coccodrillo sul giornale e molti addetti ai lavori ti ricorderanno come se fossero stati tuoi amici. Io e te sappiamo quanto sono ipocriti e ridicoli, bevici su, come sempre, come te, come noi! Il tuo, per sempre devoto, Gianfranchino".

Funerali

La camera la ardente sara aperta domenica 13 ottobre nella sala consiliare del Comune di Castel Volturno fino alle ore 14. Dalle 15.30 la salma sarà nella Chiesa di San Ferdinando a Piazza Trieste e Trento a Napoli. I funerali saranno alle ore 16.

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