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Cronaca Nola

Nola, canile sequestrato: truffa e inquinamento tra i reati

Il sostituto procuratore Amoroso e le associazioni animaliste invitano a un atto di sensibilizzazione e all’adozione dei cani

Il fenomeno randagismo non si placa. Proprio in queste settimane la Repubblica di Nola indaga su un business complesso e articolato che vede diversi reati tutti assieme: maltrattamento, truffa e inquinamento ambientale. Ma andiamo con ordine. La vicenda è partita dalla pronta denuncia di una associazione animalista a carico dei gestori di un canile dell’area nolana-mariglianense. Da qui, il blitz del Corpo Forestale dello Stato nella struttura prima requisita e poi sequestrata, il trasferimento
dei cani in altre strutture a norma. e l’indagine nella zona che sta raggiungendo sempre più vaste dimensioni. Innanzitutto sono diversi i Comuni interessati che avevano in carico amici a quattro
zampe presso la struttura chiusa: Palma Campania, Massa di Somma, Santa Maria la Carità, Sant’Anastasia e Saviano. Maria Cristina Amoroso, sostituto procuratore, ha fatto sapere che l’azione in campo di questi giorni vuole essere anche un atto di sensibilizzazione verso l’adozione dei cani, anche se il momento non pare essere dei più felici. Proprio in estate, infatti, il fenomeno degli abbandoni si incrementa a causa di famiglie e persone senza scrupoli che partono per le vacanze e lasciano gli animali per strada. Per questo motivo la campagna di sensibilizzazione delle associazioni animaliste e ambientaliste è fondamentale. La pubblica amministrazione, nel frattempo, risponde dei danni provocati dai cani randagi, qualora abbia omesso o trascurato di adottare i provvedimenti o le cause idonee a rimuovere o eliminare il pericolo rappresentato
proprio da questi animali. La soluzione ideale, dunque? La nascita di un canile pubblico con la partecipazione delle amministrazioni comunali per poi affidarne la gestione a qualche associazione
di animalisti, giusto per andare sul sicuro. Ma il progetto pare difficile da mettere in atto. Secondo alcuni sindaci, l’idea risulterebbe essere troppo costosa e gli eventuali finanziamenti non riuscirebbero a coprire tutte le spese. Una prima riunione per discuterne si è già tenuta in procura con i primi cittadini. Ma lo stallo per adesso c’è. La questione, comunque, è rimandata a settembre e le associazioni intanto, assieme alla procura, invitano i cittadini a non abbandonare assolutamente i cani, semmai ad adottarli.

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