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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Campi Flegrei, scontro tra vulcanologi: "Se vivessi lì sarei molto preoccupato"

Alle affermazioni di Enzo Boschi ha risposto il professor Giuseppe Luongo, ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano: "Vive a Bologna, mi preoccuperei più dei terremoti nell'Appennino fossi in lui"

Sta facendo discutere l'intervista rilasciata da Enzo Boschi, noto vulcanologo, al Corriere del Mezzogiorno a proposito dei Campi Flegrei. "C’è poco da stare tranquilli – ha spiegato a poche ore dal nuovo sciame sismico che ha coinvolto l'area – C’è poco da tranquillizzare la gente dicendo che tutto rientra nella ordinaria attività. Non vorrei apparire catastrofista, io mi trovo a Bologna ma se vivessi nei Campi Flegrei sarei molto preoccupato, moltissimo".

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Parole forti le sue: "Da studioso, per un problema di coscienza, posso affermare che i Campi Flegrei sono la minaccia più tremenda che abbiamo nel nostro Paese, sicuramente turbano i miei sonni di scienziato, mi preoccupano anche per altre implicazioni". Il riferimento è alla "mancanza di prove di evacuazione" e a motivi scientifici, come "una conoscenza che a mio avviso non è abbastanza approfondita e aggiornata e una sorveglianza che andrebbe certamente migliorata".

"Quando una caldera di queste dimensioni viene dichiarata a livello di attenzione, ed è accaduto nel 2013 – prosegue – allora mi aspetterei presenza continua di studiosi in loco, scambio continuo di informazioni, dibattito tra scienziati anche di varie nazionalità. Invece, e lo dico con dispiacere, di questo non trovo traccia".

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La risposta a Boschi, su Facebook, è arrivata dall'ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano Giuseppe Luongo. "Io che vivo nei Campi Flegrei – spiega – posso affermare che se vivessi a Bologna (come Boschi, ndR) mi preoccuperei dei terremoti dell'Appennino che sono molto più catastrofici e più frequenti di quelli che negli ultimi 2000 anni sono stati registrati nei Campi Flegrei. Invito, quindi, Boschi a rivalutare la sua affermazione. In buona sostanza Bologna è molto più esposta dei Campi Flegrei alle azioni sismiche. Per quanto riguarda il rischio da eruzione, rammento a Enzo che la storia eruttiva dei Campi Flegrei mostra che negli ultimi 39000 anni l'energia liberata è mediamente in continua decrescita. Negli ultimi 4000 anni circa nell'area si è verificata una sola eruzione (Monte Nuovo 1538). A questa sono seguite due crisi bradisismiche (1970-72 e 1982-84) con liberazione di energia significativamente inferiore a quella associata alla eruzione di Monte Nuovo, che, a sua volta, risulta tra le eruzioni a più bassa energia registrate nei Campi Flegrei". "Naturalmente – conclude Luongo – tutto ciò non deve portarci a sottovalutare la pericolosità dell'area, ma è doveroso fornire un quadro di ciò che accade senza previsioni catastrofiche quando i dati mostrano il contrario".

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