La mappa della camorra: "A Napoli tanti piccoli eserciti di sbandati"
Nei primi sei mesi del 2017, forte stato di fibrillazione tra i gruppi a Napoli. Aumentata la criminalità comune
I capi storici in carcere al 41bis e fuori «tanti “piccoli eserciti”, sovente formati da ragazzi sbandati, senza una vera e propria identità storico-criminale». È questa, in estrema sintesi, la fotografia che la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia restituisce di Napoli e provincia. Dall'analisi del primo semestre del 2017 emerge che i profili di maggiore fibrillazione criminale si ritrovano a Napoli città con la provincia, invece, un po' più stabile. Il capoluogo è ormai caratterizzato da una maggiore “fluidità delle alleanze” che dà vita ad una forte instabilità nelle varie aree della città.
Il centro storico e le periferie di Napoli sono sotto un «palpabile e persistente stato di fibrillazione tra i vari gruppi». Viene fotografato un aumento della criminalità comune, libera dal controllo capillare dei clan del passato. Si contestualizzano così i fenomeni delle baby gang e di altri criminali comuni che hanno caratterizzato tutto l'anno scorso. La provincia è, invece, caratterizzata da una maggiore stabilità e l'elemento fondante delle attività criminali è il tentativo costante di infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche.
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