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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Costretto da anni a versare il pizzo al clan Lepre: finisce l'incubo per un'agenzia di scommesse

Gli indagati, già detenuti presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano, sono stati tratti in arresto lo scorso mese di giugno in esecuzione di un decreto di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di Francesco Lepre, di anni 22, e  Salvatore Festa, di anni 26. Gli indagati, già detenuti presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano, sono stati tratti in arresto lo scorso mese di giugno in esecuzione di un decreto di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, insieme ad altre tre persone per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, commessa lo scorso 25 maggio ai danni del titolare di un'agenzia di scommesse.

Dalle indagini è emerso che la persona offesa, da anni, è stata costretta a versare, quale tangente, all’organizzazione criminale dei “Lepre”, attiva nella zona del “Cavone di piazza Dante”, la somma annuale di 4500 euro, divisa in tre rate periodiche. Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari, anche per tali fatti estorsivi, a carico di Festa e Lepre per i quali è stato emesso il provvedimento cautelare in argomento. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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