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La Procura: "Ospedale Don Bosco 'sede' della camorra"

"Il controllo dell'Alleanza di Secondigliano è estesa in tutta la città, l'ospedale Don Bosco, per esempio, può essere considerata una sorta di sede sociale dei clan". Sono durissime le parole del procuratore capo Giovanni Melillo a commento dei 126 arresti che hanno colpito l'alleanza criminale gestita da Mallardo, Contini e Bosti.

Inquietante lo scenario sul presidio ospedaliero partenopeo: "I Contini gestivano assunzioni, forniture, certificati medici e organizzazioni sindacali del Don Bosco. Appare chiaro dall'ordinanza che ciò avveniva con la partecipazione di una parte del personale sanitario. L'ospedale sembra essere la base logistica per la realizzazione di truffe assicurative. Anche i membri degli altri clan, quando avevano bisogno di prestazioni sanitarie, si rivolgevano direttamente ai Contini". Al momento non risulta indagato nessun membro del personale, ma il procuratore ha specificato che le indagini sono ancora in corso.  

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