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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La camorra minaccia Metropolis: due proiettili 7,65 in una busta

"Le intimidazioni contenute nel messaggio della camorra - si legge in una nota del quotidiano - sono rivolte anche alle istituzioni intervenute negli studi di Metropolis durante alcune registrazioni"

Due proiettili calibro 7.65 chiusi dentro una busta gialla affrancata e affidata alle Poste Italiane: è il messaggio intimidatorio che la camorra ha fatto pervenire al quotidiano Metropolis. A comunicarlo, attraverso una nota, è il quotidiano campano.

La busta è stata consegnata alla segreteria di redazione: "oltre al piombo la camorra ha inserito un messaggio. L'ha stampato su un foglio A4 sperando di zittire i giornalisti e di fermare i servizi scomodi che raccontano degli affari criminali e degli interessi dei boss delle province di Napoli e Salerno". "Poche righe - prosegue il comunicato di Metropolis - sgrammaticate e cariche di insulti e minacce. Sono indirizzate al direttore di Metropolis Tv, Giovanni Taranto, e si riferiscono ai contenuti della prima edizione della trasmissione televisiva dal titolo 'Cosa loro', un viaggio dentro la camorra dell'area vesuviana da Castellammare a Ercolano, passando per Torre Annunziata e Torre del Greco. Dieci puntate inserite ogni venerdì in prima serata nel palinsesto invernale".

Le intimidazioni contenute nel messaggio della camorra, prosegue la nota del quotidiano, sono rivolte anche alle istituzioni intervenute negli studi di Metropolis durante le registrazioni: giudici, pubblici ministeri dell'Antimafia, ufficiali e dirigenti delle forze dell'ordine e giornalisti che hanno raccontato la loro vita in prima linea contro la camorra. "Non è il primo avvertimento che le organizzazioni criminali inviano a Metropolis - viene sottolineato nella nota - e ai suoi giornalisti in trincea, impegnati a raccontare un territorio di emergenze.

IL PRECEDENTE - Il clan D'Alessandro piombò nelle edicole di Castellammare vietando la vendita del quotidiano che aveva pubblicato la notizia del pentimento del killer Salvatore Belviso imputato nel processo per l'omicidio del consigliere comunale del Pd, Luigi Tommasino". "Tanto non ci fermiamo": così, il Comitato di Redazione di Metropolis, ha commentato la vicenda verso la quale esprime in maniera ferma e decisa "la sua rabbia dopo l'ennesimo episodio di intimidazione della camorra". "La busta con due proiettili fatta arrivare nella sede di Metropolis e indirizzata al Direttore della Tv, Giovanni Taranto, - evidenzia il CdR - rappresenta un affronto ignobile a tutti i giornalisti della testata che da due decenni sono impegnati in trincea in un territorio di malaffare e criminalità. Nulla fermerà la nostra passione e nulla cancellerà l'impegno che ognuno di noi ha giurato ai lettori nel momento in cui ha deciso di raccontare il mondo che ci circonda". Nell'esprimere solidarietà, sostegno e vicinanza al Direttore della Tv, il CdR di Metropolis rinnova la sfida alla criminalità organizzata "in tutte le sue forme e in tutte le sue sembianze: dai colletti bianchi ai boss". (Ansa)

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