I conti in rosso dell'Anm: scatta la lotta all'evasione

L'Anm, l'Azienda napoletana mobilità, è da settimane al centro della bufera per ritardi e disservizi. Crediti non riscossi, pesanti tagli ai trasferimenti, costi delle polizze assicurative alle stelle, evasori a non finire. Per scongiurare il crac il manager Renzo Brunetti ha messo dunque in campo un piano d'emergenza che il Mattino pubblica in anteprima.

Come si può leggere in un articolo di Gerardo Ausiello, ammonta a 250 milioni di euro il debito accumulato da Regione e Comune nei confronti dell'Anm. Ciò significa che l'azienda fatica a pagare le spettanze ai circa 2.600 dipendenti e non riesce ad onorare gli impegni con fornitori e service. Inoltre la Regione ha praticamente dimezzato i fondi per il trasporto. Per non parlare dell'aumento del fenomeno dell'evasione: un utente su due viaggia senza biglietto e ciò si traduce in una notevole riduzione delle entrate.

Cosa dire poi delle polizze? In tre anni la spesa per il tagliando si è quasi quadruplicata passando dai 7mila euro all'anno per pullman ai 25mila di oggi. Un aumento in parte determinato dall' elevato numero di mini-incidenti effettuati dai conducenti dei bus pubblici. Ecco dunque l'immediata riduzione del parco mezzi: dagli attuali 900 si dovrà arrivare rapidamente a circa 600 bus anche accorciando i tempi di manutenzione. Si procederà poi alla razionalizzazione dei depositi che da 10 diventeranno 5 per poi passare in futuro a 2 (localizzati a est e a nord).

Infine, lotta all'evasione in tre mosse: controlli a tappeto, un maggiore coinvolgimento dei 1.400 autisti che dovranno essere le prime sentinelle contro i furbi e nuove strategie come l'apertura della sola porta anteriore per far salire i passeggeri.