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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Mugnano di napoli

Lupara bianca, trovati i cadaveri dei Russo: padre, figlio e guardaspalle uccisi nel 2009

Erano in un terreno a Mugnano. Si è arrivati al ritrovamento grazie alle indagini difensive condotte dall'avvocato Luigi Senese, legale del boss Carmine Amato accusato di essere il mandante del triplice omicidio

Erano scomparsi dal 2009, da quando cioè si pensava fossero stati uccisi. I resti di tre vittime della cosiddetta lupara bianca sono stati trovati oggi in un terreno in provincia di Napoli.

Si tratta del boss Francesco Russo (soprannominato "Doberman"), di suo figlio Ciro, e dell'autista e guardaspalle Vincenzo Moscatelli. I loro corpi erano stati sepolti privi di vestiti, e sono stati riconosciuti anche grazie ad un braccialetto trovato al polso di una vittima. Si trovavano in un appezzamento di terreno a poca distanza dalla Circumvallazione di Mugnano.

Il triplice omicidio e il processo: cinque ergastoli

Furono uccisi e fatti scomparire nel 2009, nell'ambito di uno scontro tra i clan a Nord di Napoli per il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il delitto pare fosse conseguenza di un patto tra il clan Lo Russo e gli scissionisti di Scampia.

Le ricerche sono state condotte sotto il coordinamento dei carabinieri. Si è arrivati al ritrovamento grazie alle indagini difensive condotte dall'avvocato Luigi Senese, legale del boss Carmine Amato, questi accusato di essere il mandante del triplice omicidio e condannato in primo grado all'ergastolo insieme ad altre quattro persone. Amato ha confessato, ma smentito la versione di un pentito che aveva indicato un altro luogo per il seppellimento dei corpi.

Le ricerche sono avvenute anche nell'interesse di un altro accusato del triplice omicidio, Francesco Biancolella, che si professa innocente. In appello potrebbe sfruttare la vicenda del ritrovamento per contestare l'attendibilità del collaboratore di giustizia.

 

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