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Cronaca Chiaiano / Via Tirone

"Bonifiche e agricoltura di qualità, quale futuro?": incontro con Pino Aprile

Dibattito con l'autore di "Terroni" e "Il Sud Puzza" su mappatura dei territori inquinati, bonifiche, coltivazioni no food, percorsi di certificazione di qualità dei prodotti per tutelare consumatori e rendere i prodotti esportabili ovunque

C'è fermento nei territori tra Napoli e Caserta, c'è sempre maggiore consapevolezza di quanto accaduto, di ciò che ha avvelenato la nostra terra e cresce nella cittadinanza la voglia di partecipare, di riappropriarsi della propria vita e del proprio destino. E nel crescere della protesta, della mobilitazione, cresce anche la paura che le bonifiche, necessarie per restituire vita e dignità ad una terra martoriata e mortificata, possano diventare il business nelle mani di chi ha commesso tutto questo scempio. Eppure, le eccellenze del nostro territorio sono tante ed ineguagliabili, gli esempi virtuosi sono ancora moltissimi ed è da quelli che bisogna ripartire: cittadini, agricoltori, associazioni di categoria. Tutti insieme per il riscatto di questa terra.
Ed è proprio su questo tema che si concentra una parte del dibattito aperto tra la cittadinanza attiva.

Venerdì 15 novembre alle ore 16, il Bene Confiscato “Selva Lacandona – A.Lamberti” promuove, all'interno dei suoi meravigliosi spazi verdi (in Via Tirone, quartiere di Chiaiano), insieme alla Rete Commons e al GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) Mugnano, un incontro con l'autore Pino Aprile, che presenterà il suo ultimo libro “Il Sud Puzza”.

Interverranno al dibattito anche Franco Ortolani, geologo dell’Università Federico II di Napoli, Mauro Romualdo, medico di base ASL2 Napoli, Ciro Corona, associazione “Resistenza”, Egidio Giordano, “Stop Biocidio” Giuliano Ciano, N.C.O. - Rete dei beni confiscati alla camorra in Campania, Luca Sorrentino, coordinatore Lega Coop Campania e gli attivisti di #fiumeinpiena verso il 16 Novembre

La domanda da cui si partirà è: "Bonifiche ed agricoltura di qualità, quale futuro?".
"Negli ultimi mesi - spiegano i promotori dell'iniziativa -, nella nostra città ed in tutta la regione, si stanno moltiplicando le manifestazioni e le iniziative sui temi del biocidio e delle bonifiche per la salvaguardia, ma prima di tutto, la difesa della nostra Campania Felix. Il prezzo dell’industrializzazione del Nord degli ultimi 50 anni, è stato pagato da tutto il Sud ed in particolare dalla regione Campania. Anni di ecomafie, di apparati politici e di forze dell’ordine colluse, ci consegnano oggi un incerto stato di salute delle nostre terre, e in conseguenza, un aumento esponenziale dei tumori: i dati dell’asl 2 parlano di una aumento in 4 anni – dal 2009 al 2012 – del 40%. Oltre il danno subiamo anche la beffa quando, ad esempio, aziende come “Pomì” giocano sulla provenienza dei loro prodotti in stile “orgoglio padano”, quando in tutta Italia sarebbe ora di affrontare il tema sviluppo/ambiente in correlazione con i danni che le industrie hanno provocato in termini di avvelenamento di territori e di persone e di consumo scellerato suolo".

"Crediamo - continuano gli attivisti - infatti che, grazie a un decennio di mobilitazioni, oggi i Campani sono i primi a centrare questo tema, che non si esaurisce nella nostra regione, ma riguarda l’intero paese. Partecipando agli ultimi mesi di mobilitazione, ci siamo accorti però dell’assenza di una grande categoria che per prima subisce gli effetti di ciò che accade, ossia gli agricoltori e le associazioni di categoria. Vogliamo invece parlare, partendo dal nostro territorio e dagli esempi che ci fornisce, di valorizzazione delle nostre colture e produzioni agricole. La contraddizione che ci offre, ad esempio, l’ente Parco Metropolitano delle Colline di Napoli ci fa capire di cosa parliamo: in questo pezzo di territorio abbiamo sia gli sversamenti nelle cave di tufo come la ciliegia di qualità, la violenza su una parte della collina degli Astroni e i grandi vigneti di Falanghina d.o.c. Per questo pensiamo che sia l’ora di fare una seria mappatura dei territori inquinati, procedere con le bonifiche e con le coltivazioni no food, prevedere percorsi di certificazione di qualità dei prodotti per tutelare consumatori e rendere i prodotti esportabili ovunque. Per questo invitiamo chi, come noi, ha a cuore la salvaguardia dei territori, siano essi semplici cittadini o organizzazioni di categoria".

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