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Cronaca Vico equense

Bombe sotto casa di un imprenditore: arrestato un 34enne

L’operazione è maturata nel prosieguo delle indagini che a luglio scorso portarono all’arresto di un imprenditore edile locale e di un complice

All’alba di oggi i Carabinieri di Sorrento hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed emessa dal G.i.p della stessa sede, nei confronti di un 34enne di Vico Equense, gravemente indiziato di detenzione illecita di armi e ordigni esplosivi.

In un video la drammatica sequenza, nella quale si vede l’arrestato collocare i due ordigni e subito dopo le violente esplosioni.

L’operazione è maturata nel prosieguo delle indagini che a luglio scorso portarono all’arresto di un imprenditore edile locale e di un complice.

GLI ARRESTI A LUGLIO

Due persone di 37 e 34 anni erano state arrestate il 15 luglio scorso dai Carabinieri della compagnia di Sorrento in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Gip di Torre Annunziata su richiesta della procura oplontina per estorsione, incendio doloso, trasporto e uso di ordigni esplosivi, danneggiamento e, solo per il primo, concorrenza sleale in attività imprenditoriale.

Lo scopo di bombe carta, incendi e minacce telefoniche, oggetto di indagine, era “soffiare” ricchi appalti a una ditta concorrente. Gli indagati, tra il gennaio e il febbraio scorso, avrebbero disposto il posizionamento di due bombe carta: una esplosa davanti a un hotel di Vico Equense che la ditta aggiudicataria stava ristrutturando, l’altra davanti al garage privato del titolare dell’azienda.

I due avrebbero anche ordinato l’incendio di un autoarticolato dell’azienda concorrente: il mezzo venne dato alle fiamme mentre era parcheggiato in prossimità di una struttura che la ditta stava adibendo ad albergo, sempre a Vico Equense.

LE REGISTRAZIONI - AUDIO

Ai gesti intimidatori aggiunsero una telefonata fatta a un dipendente dell’azienda presa di mira: "dite al 'mastro' vostro che deve portare quell’offerta a Vico Equense", intendendo con quelle parole che dovevano cedere i loro appalti per non avere altri problemi.

Gli arrestati sono stati tradotti in carcere.

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