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Cronaca

Boiler Room a Napoli: e l'evento diventano gli insulti razzisti

Si tratta di una sorta di clubbing in streaming online. Napoli come New York, Berlino o Londra quindi, non fosse che la pagina ufficiale della serata è stata invasa da insulti discriminatori verso i partenopei e la città

La prossima Boiler Room si terrà a Napoli il 10 dicembre, e suoneranno Joseph Capriati, Markantonio, Gaetano Parisio, Luigi Madonna e Flavio Folco. Lineup tutta napoletana (e tutta al maschile) che ha generato subito polemiche. Ma se la scelta dei dj può essere discutibile o meno, appare invece assurda la polemica sulla location: in molti sembrano non essere d'accordo sul fatto che Napoli possa ospitare un evento simile, al punto da sforare nell'insulto razzista.

Boiler Room è una sorta di clubbing in streaming online. Il dj suona, una telecamera riprende lui e le persone che gli ballano dietro. C'è di tutto: musica, gente che sgomita per finire nelle inquadrature, insomma un vero e proprio programma tv, sempre uguale da New York a Londra o a Berlino.

Qualcuno però pare non aver apprezzato che questa volta si faccia a Napoli. Al punto da tirare fuori tutti i luoghi comuni possibili sulla città. Basta leggere i commenti sulla pagina Facebook dell'evento per capire. C'è di tutto.

"Vivete tra camorrisiti che sparacchiano come ritardati tutti i giorni, spazzatura che manco nelle fogne di Calcutta, persone che si esprimono con grugniti incapaci di ragionare", scrive qualcuno. "Bell'evento – gli fa eco un altro – Peccato che i napoletani abbiano questo piccolissimo difetto: uccidono". "I biglietti andranno sicuramente a ruba". E via di questo passo.

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