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Studenti irrompono da Mc Donald's per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro

Informatici impiegati per scaricare casse dell'acqua. Aspiranti cuochi obbligati a pulire da cima a fondo le cucine. Periti chimici ridotti a fare le fotocopie. Storture dell'Alternanza Scuola-Lavoro, una delle novità introdotte dalla Buona Scuola del Governo Renzi. Si tratta di una formula che dovrebbe consentire agli studenti delle scuole superiori di affacciarsi nel mondo del lavoro, attraverso periodi di formazione in aziende più o meno grandi.

A Napoli, come in altre città italiane, però la realtà è diversa. I ragazzi vengono spesso "usati" come bassa manovalanza senza alcuna formazione e con mansioni lontanissime dai percorsi di studi. 

Il collettivo Kaos ha raccolto diverse testimonianze e ha organizzato una manifestazione di protesta nelle strade commerciali del Vomero. Obiettivi del volantinaggio le sedi di Zara, Banca Intesa San Paolo e Mc Donald's, nella zona di via Scarlatti. 

Momenti di tensione si sono verificati dopo l'irruzione dei manifestanti, assolutamente pacifica, all'interno della nota catena di fast food. Dopo essere stati cacciati dal personale interno, un vigile urbano fuori servizio ha provato a trattenere alcuni studenti per identificarli. Anche grazie all'intervento di qualche passante, il gruppo di studenti ha lasciato la zona senza conseguenze. 

Le testimonianze dei ragazzi sono agghiaccianti. "Frequento un istituto tecnico informatico e invece sono stato mandato a scricare casse di acqua e ad aggiustare i furgoni delle forze dell'ordine" racconta un giovane ai nostri microfoni. "Io mi sono ustionato le mani - spiega un 17enne aspirante cuoco - perché mi hanno spedito a pulire una cucina con l'anticalcare senza spiegarmi che senza i guanti mi sarei fatto male".

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