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Bitcoin, de Magistris: "Monete virtuali in dono a chi paga i servizi del Comune"

La delibera comunale è stata approvata da poco, ora la moneta virtuale napoletana prova a diventare realtà. Al Castel dell'Ovo, è stato fatto il punto della situazione su blockchain e criptovalute e sulla rete di commercianti, circa 200, che ha abbracciato il progetto. 

Per i non addetti ai lavori, basti sapere che il blockchain è una sorta di registro virtuale su cui vengono iscritte tutte le transazioni e sul quale si basa tutta la rete bitcoin. Questo registro è immodificabile, ciò che iene scritto non può essere più cancellato, pena la sopravvivenza del sistema stesso. Ciò garantirebbe trasparenza nelle compravendite, nell'acquisto di servizi e del passaggio di denaro. 

Alla fine della scorsa estate, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris lanciò l'idea di una moneta virtuale napoletana, suscitando ilarità e sfottò da Nord e Sud. "La nostra è la prima grande città italiana a varare una delibera su blockchain e criptovalute e sull'utilizzo di moneta virtuale. Vogliamo che chiunque paghi i servizi comunali, come mense scolastiche, rifiuti, cedole librarie, riceva dei bitcoin da spendere negli esercizi commerciali che hanno aderito". 

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