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Orrore Cardito, l'avvocato di Tony: "È stato un raptus di follia"

"Pura follia, è stata pura follia". Un raptus, un esaurimento nervoso dovuto alle continue richieste e all'eccessiva vivacità dei figli della compagna. Sarebbe questo il movente che avrebbe portato Tony Essobti, 24 anni, a percuotere fino ad ammazzare il piccolo Giuseppe, 7 anni, e a ferire gravemente la sorella di 8. 

A parlare è Michele Coronella, l'avvocato del giovane di origini tunisine. Tony ha confessato agli inquirenti quello che sarebbe accaduto domenica 27 gennaio a Cardito, nell'abitazione di via Marconi dove viveva da alcuni mesi insieme alla compagna, di Massa Lubrense, e ai tre figli di lei. "Ormai, il ragazzo ha confessato ciò che ha fatto - spiega Coronella - resta da capire se il movente è quello di cui ha parlato, oppure se dalle indagini emergeranno altri elementi che gli hanno fatto perdere la testa". 

Il movente che il 24enne ha raccontato ai magistrati rende, se possibile, ancora più agghiacciante l'orrore di Cardito: "Tony ha dichiarato che i due bambini erano troppo vispi - prosegue il legale - che non bastavano più nemmeno i rimproveri. Domenica, i piccoli hanno devastato la camera da letto, comprata con mille sacrifici. Lui ha perso la testa: calci, schiaffi, pugni. La situazione è degenerata. Quando ha capito di aver esagerato ha chiamato la sorella che, però, non ha compreso la gravità della situazione. L'ambulanza è giunta solo due ore dopo, il bimbo era inanimato, mentre è stato possibile intervenire sulla sorella. Con gli elementi a disposizione ora, dobbiamo parlare di un raptus".

Parlare di un momento di follia, vuol dire ipotizzare che in quegli istanti il giovane non fosse consapevole di ciò che stava facendo. "Credo che se ne sia reso conto dopo - dichiara, ancora, Coronella - perché alla fine dell'interrogatorio è scoppiato a piangere. Si sta rendendo conto del grosso guaio che ha fatto". 

Dopo la confessione di Essobti, resta ancora da comprendere il ruolo della compagna, la madre dei bimbi, su cui si sta concentrando l'attenzione degli inquirenti: "I due si sono conosciuti nella zona di Sorrento, dove il mio assistito lavorava come mercatale. Lei è una donna abbandonata dall'ex marito con tre figli a carico. Sicuramente, il sentimento che li ha legati è stato profondo, perché il ragazzo ha accolto anche la prole. C'è da capire come fossero i rapporti oggi, se c'erano tensioni, se ci sono stati episodi precedenti. Lui ha assicurato di voler bene ai bambini". 

Intanto, domani sarà confermato l'arresto del 24enne. Sulla tragedia di Cardito ci sono ancora macabre pagine da scrivere, come l'autopsia e i funerali del piccolo Giuseppe. 

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