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Cronaca

La provocazione di Bennato: “A Napoli e al Sud servirebbe una secessione”

Il noto cantautore partenopeo ha parlato del futuro della città e del Mezzogiorno: "Lancio una provocazione, perchè sono un pazzo: il meridione deve camminare da solo, per responsabilizzarsi. L'esempio è la Slovacchia"

"Dico qualcosa di blasfemo e antipatriottico: credo che così come a volte fanno i genitori con i bambini, per sensibilizzarli, per responsabilizzarli, che dicono ‘ora te la sbrogli da solo’, per Napoli e per il Sud ci vorrebbe una soluzione drastica, ovvero fare in modo che nei prossimi mesi e nei prossimi anni, il Mezzogiorno viaggi da solo. Come è successo in Cecoslovacchia, senza colpo ferire, con la secessione tra Repubblica Ceca e Slovacchia. Negli ultimi trent’anni la Slovacchia ha avuto un incremento pazzesco. Io non sono un politico, sono un pazzo e quindi dico: lasciamo il Sud per conto suo, responsabilizziamolo. La mia è una provocazione, soltanto una provocazione. Prendetela col beneficio dell’inventario". Così il noto cantautore napoletano Eduardo Bennato, parlando del futuro della città di Napoli e del Sud Italia, ha lanciato la sua provocazione nel corso della trasmissione "La Gabbia", in onda su La7.

"Napoli è sicuramente una delle città più belle del mondo - ha affermato Bennato - ma è una città in ebollizione. Io sono nato a Bagnoli, dove a metà degli anni 80’ ci si è resi conto che l’industria siderurgica non aveva più sbocco, non aveva più futuro. A quel punto sarebbe stato auspicabile che i dirigenti dell’Italsider avessero trasformato tutto in industria turistica, che poi è la vocazione naturale di quel territorio. Da allora, però, tutto è fermo e bloccato perchè purtroppo, con tutto l’affetto che ho per la mia città, per motivi latitudinali, geografici, a Bagnoli in quel momento imperava indisturbato il vittimismo, il fatalismo, l’assistenzialismo".

"Tra Nord e Sud è rimasta purtroppo una differenza, un divario fatto di modo di ragionare, di concepire il sociale e di coscienza sociale. Paradossalmente è la base che condiziona il potere, nonostante sembra che sia il contrario. Io sono un pazzaglione, non ho bandiere e quindi sono completamente svicolato dalle logiche del potere. Napoli è una megalopoli impazzita, ma non cambierà mai niente se non ci credono i napoletani, che devono cominciare a lottare per la propria città e condizionare chi ha il potere, chiunque sia", ha aggiunto Bennato.

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