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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Un tunnel di 200 metri per sbucare nelle poste, arrestato il "Maradona delle fogne"

Sei i fermati, tutto del Napoletano, in un blitz di polizia e carabinieri in provincia di Caserta. Volevano sequestrare dipendenti e direttrice per portare via i soldi

Sono tutti residenti in provincia di Napoli i sei presunti membri di una banda del buco che, stamane - giorno dell'arrivo dei soldi delle pensioni di luglio - avrebbe messo a segno un colpo all'Ufficio Postale di San Marcellino in provincia di Caserta.

Il blitz congiunto degli agenti della Squadra Mobile di Caserta e dei carabinieri, però, ha permesso di portare in carcere nel pomeriggio di ieri Franco Pontone, 57 anni di Sant’Antimo; Francesco Di Spirito, 56 anni di Sant’Antimo; Fabio Puca, 41 anni di Mugnano; Costantino Pietroluongo, 56 anni di Sant’Antimo; Pasquale Pietroluongo, 37 anni di Mugnano; Carmine Ruggiero, 37 anni di Giugliano.

Secondo la ricostruzione della Procura, a capo della banda ci sarebbe stato Ponte, definito il ‘Maradona delle fogne’, colui che le conosceva talmente bene da essere capace di arrivare ovunque scavando tunnel sotterranei.

Era proprio grazie ad un tunnel realizzato, dalla lunghezza di ben 200 metri, che - secondo gli inquirenti - sarebbero arrivati nell'ufficio postale.

La notizia su CasertaNews.it

Il piano emerso dalle intercettazioni

Il disegno criminoso, emerso dalle intercettazioni, prevedeva l'entrate nell’ufficio dopo la consegna del denaro da parte delle guardie giurate. Sequestrati tutti i dipendenti e rinchiusi nei bagni, la direttrice avrebbe poi aperto la cassaforte Durante la rapina sarebbe stata utilizzata almeno un’arma da fuoco, effettivamente sequestrata nel corso delle perquisizioni operate martedì pomeriggio, così da impedire ogni possibile resistenza da parte dei dipendenti.

L’associazione per delinquere si era munita di telefoni cellulari dedicati, di veicoli da utilizzare per la fase esecutiva, tute e strumenti essenziali per la realizzazione delle operazioni finali di scavo e di sfondamento della pavimentazione, il tutto in vista dell’irruzione.

Il colpo rimandato per il Covid-19

La rapina, peraltro, è emerso sia stata ritardata di alcuni mesi su quanto programmato a causa del Coronavirus.

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