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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rischio acqua più salata: "In arrivo rincari in bolletta"

È dal 2010 che il Comune di Napoli avrebbe dovuto deliberare le nuove tariffe imposte dal Cipe. Un adempimento contro il quale la giunta de Magistris si è rivolta persino al Tar

Il prossimo 24 novembre, il consiglio comunale di Napoli discuterà l'aumento delle tariffe del servizio idrico. L’esito del voto non è affatto certo: si tratta di accettare o meno una disposizione del Cipe datata addirittura 2008 e fin qui posticipata, che vede fortemente contrari i capigruppo ed il sindaco partenopeo Luigi de Magistris.

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica aveva stabilito aumenti che si sarebbero dovuti applicare a partire dal 1 luglio 2010. Un adeguamento delle tariffe rinviato dall'allora giunta Iervolino, e che anche con l'arrivo a Palazzo San Giacomo di de Magistris non ha visto attuarsi.

Il rischio a questo punto però è che il Comune incorra in una pesante multa dell’Autorità per l’energia ed il gas. L'amministrazione, che pure avrebbe maggiori introiti in caso di tariffe più salate, ha presentato ricorso al Tar della Lombardia. Il rischio è che addirittura i napoletani debbano pagare quanto non corrisposto se gli aumenti fossero partiti il 2010.

Non si tratta di cifre blu – sebbene trasversali – ma di qualche euro in più l'anno. Che pure però vanno a sommarsi ad un costo dei beni primari che in città va aumentando sempre più.

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