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Cronaca

Sgominata la banda degli assegni rubati: 10 arresti

Rubavano gli assegni di risarcimento intestati ad altri beneficiari, cambiavano l'intestazione e li facevano incassare a prestanomi

Rubavano un particolare tipo di assegno che emettono le Poste italiane per i risarcimenti danni e poi li falsificavano e se li spedivano per incassare premi che spettavano ad altri beneficiari. È quello di cui erano protagonisti i membri di una banda sgominata dai militari della Guardia di Finanza di Napoli che hanno stretto le manette ai polsi a dieci persone e sequestrato beni per un totale di cinque milioni di euro. L'operazione, denominata “Cheque connection”, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana e gli arresti sono stati firmati dal Gip del tribunale partenopeo.

Come agiva la banda 

La banda aveva un modo sofisticato di agire godendo della complicità anche di tre impiegati delle Poste. Erano loro i primi anelli della catena delinquenziale che ordiva la truffa ai danni delle Poste e di varie società assicurative. Gli impiegati selezionavano gli assegni specifici per la pratica di risarcimento che utilizzano le Poste. Venivano inviati al capo dell'organizzazione che poi provvedeva con il suo gruppo a falsificarli cambiando i nomi dei destinatari reali dei premi assicurativi che poi venivano spediti e incassati da alcuni prestanomi. Una rete di persone, in totale 29 tutte denunciate, che hanno permesso all’organizzazione di incassare, solo tra il 2016 e il 2017, oltre 250 assegni rubati incassando indebitamente somme per circa 370mila euro. I finanzieri hanno eseguito anche il sequestro preventivo di 27 immobili, quattro autovetture, tre società e 45 rapporti bancari, per un valore complessivo pari a circa 5 milioni di euro.

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