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Cronaca Ercolano

Omicidio durante un matrimonio: la verità dopo 23 anni di attesa

Risolto dopo 23 anni l'omicidio di Salvatore Esposito ad Ercolano. L'antimafia accusa l'allora ras dei Falanga, Ciro Grieco

A distanza di 23 anni di distanza la Direzione distrettuale antimafia è convinta di aver risolto il caso dell'omicidio di Salvatore Esposito, detto “Lulluccio” del 30 luglio 1993 ad Ercolano. Per l'assassinio dell'allora reggente del clan Iacomino-Esposito-Del Prete, i carabinieri del Nucleo operativo di Torre Annunziata hanno eseguito l'ordinanza del tribunale del Riesame di Napoli ai danni di Ciro Grieco, 52enne, allora appartenente al clan Falanga di Torre del Greco. I militari agli ordini del maggiore Leonardo Acquaro, hanno notificato l'ordinanza a Grieco nel carcere di Sulmona dove è detenuto per un'altra condanna. L'accusa è di omicidio premeditato e detenzione illegale d'arma da fuoco aggravata dalle finalità mafiose. I fatti risalgono al periodo della prima guerra di camorra ad Ercolano tra i clan Ascione e gli Iacomino successivamente alleatisi con la famiglia Birra. L'omicidio avvenne al matrimonio di un altro affiliato al clan Iacomino e fu uno dei tanti che in quel periodo insanguinarono le strade di Ercolano.

La vittima, Salvatore Esposito, era il testimone di nozze di Lucio Di Giovanni, alias “o' Lucio”, e venne raggiunto da una raffica di otto colpi d'arma da fuoco esplosi quasi a bruciapelo. L'esecuzione avvenne dinanzi al figlio allora minorenne e i sicari si nascosero tra la folla nel corso della cerimonia nuziale. L'assassinio è stato ricostruito grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia solo a distanza di anni nonostante avvenne alla presenza di tante persone invitate al matrimonio di Di Giovanni a cui poi toccò successivamente lo stesso destino del suo testimone di nozze venendo raggiunto da un altro commando sempre durante quella stessa guerra di camorra. Nessuno tra i presenti però parlò e solo a distanza di oltre vent'anni si è scoperto chi volle quell'omicidio. Grieco era in quel periodo uno dei reggenti del clan Falanga di Torre del Greco che in quel periodo condivideva gli stessi interessi con il clan Iacomino della città limitrofa.

La storia criminale di Grieco lo ha poi portato a contrapporsi allo stesso clan Falanga dando vita ad un'ala scissionista della cosca con il quartiere generale nel rione San Gennariello corallino alla fine del primo decennio degli anni 2000. La scissione diede vita ad una guerra di camorra che culminò con l'omicidio di Gaetano Di Gioia datata 31 maggio 2009. In quella occasione venne ferito anche il figlio del boss Isidoro, che decise dopo quell'agguato di collaborare con la giustizia dando il colpo di grazia ad entrambi le organizzazioni. Per quell'omicidio è stato condannato proprio Grieco ritenuto uno dei killer che uccise il ras dei Falanga, cosca in quel momento vicina al declino ad appannaggio della nuova formazione criminale che tentò di colpirlo a morte ma che invece venne successivamente sgominata.  

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