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Cronaca Nola

Fallimenti ad hoc, arresti

Secondo la procura di Nola, utilizzavano dei prestanome per creare nuove società che venivano condotte puntualmente al fallimento. Ipotizzato un buco di 50 milioni di euro

Sono tra i principali imprenditori nel settore abbigliamento ma da questa mattina sono agli arresti domiciliari con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Napoli hanno eseguito questa mattina l'ordinanza del Gip del tribunale di Nola ai danni di due persone. In particolare sono accusati della bancarotta fraudolenta per il fallimento di una società del settore. Sotto questo marchio hanno svolto per anni attività nel commercio all'ingrosso e al dettaglio di articoli di abbigliamento, con centinaia di negozi presenti anche all'estero in vari centri commerciali e diversi località turistiche. L'indagine, condotta dalla procura nolana diretta da Paolo Mancuso, ha consentito di portare alla luce la presunta gestione aziendale illecita dei due soci e amministratori di fatto di diverse società intestate a meri prestanome.

Secondo la procura, la società fallita, utilizzando una collaudata strategia fraudolenta, veniva condotta preordinatamente al fallimento, proseguendo l'attività aziendale attraverso altre società, intestate a prestanome compiacenti, nelle quali far confluire puntualmente risorse, beni e personale delle società fallita. Un meccanismo che permetteva loro di distrarre preventivamente somme di denaro ingenti e beni nonché accumulando notevoli esposizioni tributarie e previdenziali, con un danno per il fisco e i fornitori calcolato intorno a circa 50 milioni di euro per la sola società fallita.

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