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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Camorra: Arrestato Paolo Diana, fiancheggiatore del clan dei Casalesi

E' stato arrestato Paolo Diana, imprenditore casertano accusato di essere un fiancheggiatore dei Casalesi. La Guardia di Finanza gli ha, inoltre, sequestrato beni per il valore di 20 milioni di euro

Forniva autovetture e denaro agli affiliati del clan dei Casalesi, assicurava appoggi logistici per agguati mortali, metteva a disposizione le proprie abitazioni come base di appoggi durante la "guerra" tra le diverse fazioni del clan. Rapporti, insomma, "stabili", nient'affatto occasionali con i Casalesi. E' per tutto questo che è stato arrestato Paolo Diana, 67 anni, noto imprenditore casertano operante nel settore del commercio di veicoli e del trasporto merci.

Ad incastrarlo le indagini, delegate dalla Dda di Napoli al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ma anche le dichiarazioni di 11 collaboratori di giustizia che, concordemente, hanno indicato Diana, detto "Scarpone", insieme ai figli Nicola e Pasquale, fiancheggiatore dei Casalesi. Era lui, infatti, che ospitava presso le proprie abitazioni latitanti e camorristi del calibro di Domenico Bidognetti, Luigi Guida, Egidio Coppola, vertici del clan. E poi era sempre lui che fungeva da intermediario per fissare incontri tra affiliati e latitanti con amministratori pubblici e che incontrava personalmente appartenenti al sodalizio criminale durante la loro latitanza.

Oltre all'arresto, a Diana sono stati sequestrati beni ed aziende (tra cui una concessionaria d'auto di lusso) per un valore di circa 20 milioni di euro, in varie località del territorio nazionale. Un vero tesoro mai dichiarato. L'attività investigativa condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, infatti, ha portato allo scoperto un vero e proprio patrimonio, assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o alle attività economiche esercitate dall'imprenditore.

Le sue attività ufficiali erano legate ad un'impresa nel settore del commercio dei veicoli, anche di lusso, e del trasporto merci. Risultava, infatti, titolare unicamente di una ditta individuale che, peraltro, non ha mai presentato alcuna dichiarazione ai fini dell'Iva. Eppure, presso una sola banca, Diana aveva la disponibilità di certificati di depositi per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro. Sono stati sottoposi a sequestro preventivo cinque società e tre ditte individuali; 43 immobili di cui 24 in provincia di Caserta e 19 in provincia di Roma; quote di proprietà di ulteriori 27 immobili. E poi ancora tre automezzi, nove quote societarie e 103 rapporti bancari ed assicurativi.Dall'indagine è emerso, inoltre, che i rapporti tra l'imprenditore e i casalesi erano tutt'altro che casuali. Il legame era stretta e durava da circa venti anni.

"Scarpone" era una figura chiave nell'organizzazione delle attività criminali dei Casalesi. Quando si è reso conto che stava per essere arrestato, questa mattina, ha tentato di nascondersi dietro la siepe del giardino della sua villa.

Le sue attività ufficiali erano legate ad un'impresa nel settore del commercio dei veicoli, anche di lusso, e del trasporto merci. Risultava, infatti, titolare unicamente di una ditta individuale che, peraltro, non ha mai presentato alcuna dichiarazione ai fini dell'Iva.

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