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Cronaca

Arrestato Antonio Iovine, boss dei Casalesi

Il latitante non ha opposto resistenza quando i poliziotti della squadra mobile di Napoli, di Caserta e del Servizio centrale operativo lo hanno immobilizzato in un'abitazione di Casal di Principe

Il boss della camorra e capo storico del clan dei Casalesi Antonio Iovine è stato arrestato oggi dalla Polizia. Le manette sono scattate a Casal di Principe, in via Cavour. Iovine era latitante da oltre 14 anni.

Soprannominato o'ninno, era inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia insieme a Matteo Messina Denaro, numero uno di Cosa Nostra, Michele Zagaria dei Casalesi, gli 'ndranghetisti Sebastiano Pelle e Domenico Condello e il bandito Attilio Cubeddu, coinvolto nel sequestro Soffiantini e fuggito nel 1997 dal carcere dove era detenuto.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative, Iovine non ha opposto resistenza quando i poliziotti della squadra mobile di Napoli, di Caserta e del Servizio centrale operativo lo hanno immobilizzato. L'uomo si trovava in un'abitazione di Casal di Principe appartenente ad una persona che lui frequentava. All'abitazione gli investigatori sono arrivati grazie ad un complesso lavoro fatto di pedinamenti e di accertamenti sulle persone più vicine al boss.

All'ombra di Michele Zagaria, il boss manager - considerato il "ministro della spazzatura" della camorra - ha saputo estendere l’influenza della sua fazione e del clan al di là dei confini campani. Una diarchia, secondo le indagini dell’Antimafia partenopea che, come spiegato da Roberto Saviano, ha retto le sorti del clan attraversato da contrasti interni e lacerato dai racconti dei pentiti.

Alla notizia dell'arresto per voce di Jole Santelli del Pd, tutta l'Aula della Camera ha tributato un applauso unanime alla Polizia ed al ministro dell'Interno Roberto Maroni. A quest'ultimo sono arrivati i complimenti anche dal Pd, con Emanuele Fiano che ha però stigmatizzato i tagli alle forze dell'ordine contenuti nella legge di Stabilità. I deputati della Lega hanno fatto anche un coretto gridando 'Maroni, Maroni!'.

Intanto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, parlando con i giornalisti a Montecitorio dell'arresto del camorrista, ha dichiarato: "Firmerò subito la richiesta di 41 bis. Una ulteriore conferma che la squadra Stato vince e l'antimafia giocata batte quella parlata".

E si registra una ressa per la presenza di molti fotoreporter ma anche felicità tra i poliziotti all'arrivo nella Questura di Napoli del boss. Il superlatitante è giunto accompagnato dal capo della Squadra Mobile di Napoli, Vittorio Pisani, che viaggiava nella stessa autovettura. Una volta entrati nel garage della Questura, Pisani lo ha prelevato personalmente dall'auto per condurlo negli uffici.

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