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Cronaca San Giovanni a Teduccio

Clan Mazzarella in ginocchio: 17 arresti all'alba

Maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia contro il clan operante nella zona orientale. 14 in carcere, tre ai domiciliari. Fra le accuse: associazione per delinquere di stampo mafioso, spaccio, tentato omicidio, estorsione

Dall’alba di questa mattina a Napoli è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia contro l’associazione camorristica “Mazzarella”, operante prevalentemente nell’area orientale di Napoli, quartiere di San Giovanni a Teduccio.

La Squadra Mobile della Questura partenopea sta dando esecuzione ad una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 17 soggetti – dei quali 14  in carcere e 3 agli arresti domiciliari – in quanto gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, lesione personale, minaccia, violenza privata, danneggiamento, detenzione e porto illegale di arma, con l’aggravante prevista dall’art.7 L.203/91.

In primavera si era innescata una nuova guerra per il controllo dei territori, e alcuni colpi furono esplosi nei pressi della casa di un pregiudicato considerato affiliato al clan Mazzarella. 

INDAGINI

Le indagini, che sono state svolte dalla Squadra Mobile tra il 2013 ed il 2015, corroborate dalle attività tecniche e dal contributo dichiarativo dei collaboratori di giustizia, hanno documentato le responsabilità di capi, promotori e sodali dell’associazione camorristica “Mazzarella”, operante prevalentemente nell’area orientale di Napoli, quartiere di S. Giovanni a Teduccio, che, nonostante le sentenze di condanna emesse nei confronti delle figure apicali e i numerosi arresti in flagranza subiti, è stata in grado di riorganizzarsi e di compiere azioni violente per affermare la supremazia territoriale, in particolare a discapito dello storico clan rivale dei “Rinaldi.

Le indagini hanno, altresì, consentito di ricostruire il contesto criminale in cui sono maturati i seguenti fatti delittuosi, individuandone i mandanti e gli autori materiali: - tentato omicidio nei confronti dei componenti della famiglia Capodanno, avvenuto a Napoli il 3 febbraio 2015. Nello specifico due degli odierni indagati esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco nei confronti delle vittime che si trovavamo all’interno di un negozio di loro proprietà. Tra gli astanti, scampati miracolosamente all’agguato, vi era un bambino di due anni. 

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