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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Secondigliano

Narcotraffico, finisce l'era degli Amato-Pagano: 11 arresti

Già destinatari della stessa misura restrittiva un anno e mezzo fa, sono stati condannati in primo grado con rito abbreviato e devono scontare pene che vanno da un minimo di 8 anni a un massimo di 20 anni

La polizia ha ieri sera eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono avvenuti in diverse province d'Italia, ovvero – oltre che in quella di Napoli – in quelle di Parma, Ancona, Teramo, Arezzo, Siena, Latina e Catanzaro.

Le condanne: 176 anni di carcere totali

Ritenuti afferenti al clan secondiglianese degli Amato-Pagano, gli 11 erano già stati destinatari della stessa misura restrittiva un anno e mezzo fa. Condannati ora in primo grado con rito abbreviato, devono scontare pene che vanno da un minimo di 8 anni a un massimo di 20 anni: da qui la richiesta, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, di una nuova emissione dell’ordinanza cautelare.

Le indagini

Le indagini si sono svolte tra il 2014 ed il 2017, ed hanno permesso di ricostruire le vicende del clan dal 2012 al 2017, ovvero quello della cosiddetta "Terza faida di Scampia". Gli inquirenti hanno individuato qual era il canale di approvvigionamento della droga (che veniva recuperata in Spagna e Olanda), nonché compreso le dinamiche relative alla gestione delle piazze di spaccio sotto l'influenza del sodalizio criminale.

Nel corso dell'operazione denominata "Lady’s Empire", il 17 gennaio 2017 la polizia ha quindi eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 persone, tra cui quella che era al tempo la reggente del clan, Rosaria Pagano.

Gli arresti del 2017

Le misure cautelari

Delle 11 misure cautelari totali eseguite ieri, tre sono in carcere (nei confronti di Mario Avolio, Ferdinando Lizza e Salvatore Tufo), e otto ai domiciliari (Vincenzo Barbella, Massimo Cesarini, Patrizio Corvietto, Giuseppe Iavarone, Giuseppe Leonardi, Luigi Leonardi, Salvatore Manzo, Giovanni Onorato).

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