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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Torre annunziata

28 arresti nel clan dei Gionta, c'è anche il carabiniere Alfredo Cerbutti

28 affiliati e fiancheggiatori del clan Gionta di Torre Annnunziata sono stati assicurati alla giustizia ieri. Tra loro, è finito in manette anche un carabiniere del nucleo operativo di Torre Annunziata reo di prendere soldi dal clan

La sua divisa non gli ha vietato di servire il nemico numero uno dello stato, Alfredo Cerbutti, un carabiniere, è finito ieri in manette insieme agli altri arresti effettuati contro il clan Gionta di Torre Annunziata.

In tutto sono stati arrestati 28 affiliati e fiancheggiatori dei Gionta. Gli arresti di ieri sono la prosecuzione dei blitz che nel novembre 2008 portarono alla cattura di 88 persone e, nel gennaio successivo, di altre sei.

Ieri però insieme ad affiliati e fiancheggiatori è finito anche un uomo dell'arma, in forza alla compagnia di Torre Annunziata che, secondo il gip  Antonella Terzi,  ha tradito lo Stato per avidità, per soldi.


Secondo i militari Alfredo Cerbutti avrebbe informato, in cambio di denaro, il capoclan Pasquale Gionta, attualmente rinchiuso in regime di 41 bis (il carcere duro) e gli altri appartenenti all’organizzazione di imminenti blitz delle forze dell’ordine.

Le intercettazioni non lasciano spazi a molti dubbi: Pasquale Gionta parla con sua madre, arrestata nel primo blitz, che gli spiega di un carabiniere che la avverte in caso di pericoli, i Gionta temono ritorsioni dei clan avversari, e che prende i soldi.

Cerbuti, prima di questo incarico nel nucleo operativo è stato impegnato, alcuni mesi la scorsa estate, come servizio di scorta del testimone di giustizia Luigi Coppola, minacciato più volte di morte insieme alla sua famiglia per aver denunciato e fatto condannare esponenti del clan Pesacane
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