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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Presunto terrorista in manette: "Soldi per lanciarmi con un'auto sulla folla"

Il 21enne gambiano, interrogato, ha ammesso di aver registrato un video – girato all'interno del Centro di accoglienza per migranti di Licola – in cui giurava fedeltà ad Al Baghdadi, il califfo a capo dell'Isis

Si chiama Alagie Touray e ha 21 anni il gambiano arrestato con l'accusa di terrorismo. Si sospetta fosse afferente all'organizzazione "Daesh": è stato messo in manette all'esterno di una moschea a Pozzuoli sei giorni fa, in un'operazione congiunta di polizia e carabinieri.
L'indagine è partita da una segnalazione dell'intelligence spagnola. Le autorità di Madrid avevano scoperto su Telegram un video del giovane, in cui giurava fedeltà ad Al Baghdadi, il califfo a capo dell'Isis. Le immagini erano state girate all'interno del Centro di accoglienza per migranti di Licola.

Arrestato gambiano: ipotesi attentato

Il giovane aveva cancellato il video compromettente, poi recuperato dagli esperti informatici. Ammesso di esserne il protagonista (dopo aver inizialmente sostenuto fosse stato girato "per gioco"), ha raccontato poi di sua spontanea volontà che gli era stato chiesto di lanciarsi sulla folla con un'auto in un'ipotesi di attentato del quale però pare non gli fossero state indicate né le circostanze di tempo né quelle di luogo. Touray ha spiegato agli inquirenti che gli sarebbero stati promessi dei soldi in cambio del gesto, ma anche di non aver mai avuto la reale intenzione di dar seguito alla richiesta.

Giura fedeltà all'Isis, la verità sull'arresto | VIDEO

Agli atti ci sarebbero anche altre registrazioni audio inviate attraverso Telegram, in cui il 21enne chiedeva di “pregare per lui” in quanto “in missione”. Il fermo nei suoi riguardi è stato convalidato il 24 aprile, ed è stata emessa nei suoi riguardi un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il commento di questore e procuratore

“Non vedo motivi per enfatizzare e ampliare questo arresto”, ha dichiarato il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, ai cronisti che hanno partecipato alla conferenza stampa indetta dalla Procura. Sulla stessa linea le dichiarazioni del capo della polizia Franco Gabrielli, che ha aggiunto: “Non si deve immaginare qualcosa (un attentato vero e proprio, ndR) che non è provato a livello progettuale”.

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