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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Dacci 6mila euro e fermiamo il sequestro della tua azienda": arrestati due funzionari dell'Agenzia delle Entrate

Colti in flagrante dai carabinieri, dovranno rispondere di "induzione indebita a dare o promettere un'utilità". Si trovano ora agli arresti domiciliari

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, su coordinamento della Procura della Repubblica di Nola, hanno arrestato due funzionari dipendenti dell'Agenzia delle Entrate Ufficio Riscossione di Napoli. Colti in flagrante, sono accusati di "induzione indebita a dare o promettere un'utilità".

Secondo gli inquirenti i due pubblici ufficiali, abusando della loro posizione, avrebbero indotto il titolare di una società in liquidazione (settore abbigliamento e sede presso il CIS di Nola), a consegnare ad entrambi la somma di 2000 euro come acconto dei 6000 richiesti al fine di evitare all'imprenditore un danno economico ulteriore, ovvero l'estensione del pignoramento anche al sequestro degli scaffali dell'azienda.

L'indagine "lampo", svolta dagli investigatori dell'Arma di Napoli, ha quindi consentito di intervenire subito dopo il passaggio di denaro da parte del commerciante a favore dei due pubblici ufficiali, arrestati in flagranza di reato da parte dei carabinieri.

Le successive operazioni di perquisizione compiute a carico dei due funzionari hanno poi permesso di recuperare il denaro, precedentemente fotocopiato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli al fine di documentarne la consegna, nonché di rinvenire e sequestrare un manganello telescopico ed un paio di manette trovati sempre nella disponibilità degli indagati.
Uno dei due funzionari arrestati, munito tra l'altro di licenza amministrativa per difesa personale, è stato trovato in possesso di una pistola legittimamente detenuta.

Su disposizione del magistrato di turno della procura di Noia, i due arrestati sono stati condotti in carcere, a Poggioreale. Due giorni dopo l'arresto, il 24 dicembre, si è infine svolta l'udienza di convalida dell'arresto dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola, il quale ha convalidato la misura ma disposto la meno grave misura degli arresti domiciliari a carico dei due indagati.

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