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Cronaca

"Giustizia per Arianna", in sciopero della fame i genitori della vittima di malasanità

La vicenda è di 15 anni fa, ora la bimba è tetraplegica, sorda e ipovedente. Condannato a novembre il Cardarelli, che si è però opposto al pagamento del risarcimento

Arianna Manzo è stata riconosciuta dalla Giustizia come vittima di "malasanità" quando aveva tre mesi. Ora ha 15 anni, ed i genitori sono ancora senza risarcimento. Ora è tetraplegica, sorda e ipovedente.

Imputato sulla vicenda, e condannato lo scorso novembre, il Cardarelli di Napoli che intanto si è opposto.

Eugenio Manzo e Matilde Memoli, i genitori, hanno esposto davanti al Tribunale di Salerno dov'è in corso il processo uno striscione con la scritta "Giustizia per Arianna". È in corso il loro sciopero della fame. C'è lì anche la ragazzina, in carrozzella, nonché i tifosi della sua squadra del cuore, la Cavese, e quelli della Salernitana.

Così l'avvocato della famiglia, Mario Cicchetti, a proposito del comportamento dell'ospedale Cardarelli: "È inaccettabile. Dopo la condanna hanno deciso di non onorare la sentenza. Siamo certi che la Corte confermerà condanna e l'immediato pagamento. Aspettiamo un segnale da De Luca".

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