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Cronaca

L'appello di un napoletano che vive a Bergamo: “Qui sembra di stare in guerra”

Una lunga lettera alla cittadinanza inviata dal focolaio dell'epidemia

Giuseppe, napoletano che vive da anni a Bergamo, ha voluto scrivere queste righe per mettere in guardia i napoletani dal pericolo del Coronavirus. Queste le sue parole accorate. 

L'appello 

Un appello ai fratelli napoletani. Sono un napoletano che vive a Bergamo. Carissimi fratelli napoletani, io sono napoletano, anche se vivo a Bergamo, e qui quello che sta accadendo è una cosa incredibile, assurdo sembra di essere in un ambiente di guerra, non si contano morti e intubati io stesso ho perso amici e colleghi. Vi scrivo cari fratelli napoletani perché io mi sento e mi sentirò sempre napoletano, vi invito a non uscire di casa a non prendere con leggerezza questa epidemia non fate che Napoli e il popolo napoletano si infetti come è successo a Bergamo e Brescia.

Cari fratelli napoletani fatelo per la nostra città, per la nostra gente, tanto noi napoletani non ci aiuterà mai nessuno, ce la dobbiamo cavare da soli, basti vedere la nostra sanità campana distrutta con ospedali indegni per una città come Napoli, oggi vedo noti politici campani che vogliono dire e fare, avessero pensato a risolvere i problemi della nostra sanità campana, saremmo più sereni e tranquilli , e invece ancora oggi fanno le dirette per fare cabaret pagliacciate usando termini triviali invece di mettersi a lavorare per la nostra sanità campana che è un disastro. Qui c'è poco da fare il cabaret e pagliacciate per nascondere al popolo napoletano e campano il disastro della sanità campana che ci ritroviamo.

Perciò cari fratelli napoletani aiutiamoci noi stessi come fecero i nostri nonni i nostri avi,i ncominciate col non uscire da casa non pensate che sia una barzelletta, una città grande come Napoli e la sua provincia con un hinterland cosi popolato e cosi collegato anche alle vicinanze, i collegamenti tra la città e la provincia che nei periodi normali sono una cosa bellissima e utilissima, ma in questo periodo sono una sciagura. Penso ai napoletani che dalla città che si recano per lavoro nei paesi a quelli dei paesi al contrario che si recano a Napoli per lavoro siamo tutti collegati con metropolitana, Circumvesuviana, cumana, e siamo tutti a rischio dalla città al paese, se accade quello che è accaduto a Bergamo che da Alzano Lombardo pochissimi km da Bergamo hanno portato il contagio a Bergamo città e tutta la provincia bergamasca fino a Brescia. Nella nostra Napoli e la nostra provincia sarebbe la fine per proporzioni del numero della rispettive popolazioni e con la nostra disastrata sanità campana che ci ritroviamo ci sarebbe una cosa che manco voglio pensare.

Cari fratelli napoletani ancora una volta ve lo chiedo da napoletano a napoletano e mi rivolgo in particolare alle popolazioni dei rioni e quartieri popolari, come Rione Sanià, ai vergini, dentro la Pignasecca, dentro il Borgo Sant'Antonio, dove ci sono mercatini popolari e bellissimi, ma dove si può fare tanta folla, non scendete tutta la famiglia per andare a fare la spese, non scendete con l'amica e la signora accanto come si usa a Napoli di solito le nostre donne assieme vanno a fare la spesa anche per farsi compagnia e per conversare. Ci sarà tempo per rifarlo, adesso scendete uno a famiglia. Vi raccomando cari fratelli napoletani state attenti Napoli non è Bergamo non e Brescia che anche essendo piccole città e avendo una buonissima sanità solo allo stremo, pensate a Napoli cosa accadrebbe con i nostri Ospedali.

Non voglio essere ripetitivo e ossessivo ma vivendo a Bergamo e vedendo cosa sta accadendo qui a Bergamo, mi vengono i brividi a pensare alla mia città alla mia gente, a Napoli ho i miei fratelli i miei cugini, amici, perciò lo dico da napoletano ai napoletani state attenti fatelo per la nostra città, fatelo per la nostre gente, tiriamo fuori la fierezza di essere napoletani. Noi siamo napoletani e fieri di esserlo, aiutiamoci passiamo la voce tra i bassi tra i vicoli che ci dobbiamo salvare tutti e tutti assieme restando a casa. Napoli e i napoletani nel cuore. Saluti cari fratelli napoletani e anche ai nostri fratelli della provincia napoletana dimostriamo che siamo gente perbene, civile e con coscienza e che altre zone del paese non hanno proprio nulla da insegnarci e rimproverarci. Viva Napoli e la sua provincia. San Genna' miettece a man toja, o' frat.

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