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Cronaca

Sepe, appello per Napoli-Roma: “No a violenze e provocazioni”

Il "derby del sole" si gioca per la prima volta dalla morte di Ciro Esposito. Il cardinale di Napoli chiede correttezza, di far risorgere una città già "offesa e danneggiata nella sua immagine"

Si avvicina il sabato di Napoli-Roma, partita molto delicata dato che le due squadre si affrontano per la prima volta dai fatti di viale Tor di Quinto, che avrebbero portato alla morte del supporter azzurro Ciro Esposito. Tra le personalità che si sono espresse in appelli perché sia soltanto una giornata di sport, anche il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe.

“Diamo testimonianza della grande correttezza e compostezza che i tifosi del Napoli hanno espresso in questi ultimi anni, in casa e in trasferta – ha affermato – facciamo in modo da isolare e annullare ogni possibile forma di violenza, ignorando anche le provocazioni”. “Napoli-Roma è stata sempre una gara classica del calcio italiano, tanto da essere considerata un derby – ha proseguito l'uomo di chiesa mostrando cultura calcistica – pur nel ricordo triste di una tragica vicenda, tutti siamo chiamati a vivere e testimoniare questi sentimenti che sono propri della sportività vera, del rispetto reciproco, della correttezza estrema, della civiltà dei rapporti".

"Niente potrebbe giustificare comportamenti assurdi che offenderebbero noi tutti, la nostra città, lo sport autentico – va avanti Sepe – fatto non di violenza ma di passione”. “Ricordiamo che, soprattutto in questo periodo, i problemi veri sono ben altri e ben più gravi – ha proseguito il cardinale – Non scontiamo nel calcio e nello sport la nostra rabbia”.

"Napoli – dice poi il cardinale – già viene continuamente offesa e danneggiata nella sua immagine, a causa di una sparuta minoranza di delinquenti abituali e organizzati”. Anziché abbandonarsi alla violenza si deve aiutare "Napoli a risorgere e a imporsi”, attraverso un “sano comportamento di noi tutti, sabato prossimo” che “sia di esempio in Italia e all'estero e sia il migliore ricordo che vogliamo e dobbiamo fare del nostro caro e compianto Ciro Esposito”. “Vi ringrazio, Vi benedico e 'A Maronna c'accumpagna!”, è la conclusione del cardinale Sepe.

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