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Cronaca

Alfano: “La forza dello Stato è superiore a quella della camorra”

A Napoli per un comitato sulla pubblica sicurezza, il ministro dell'Interno ha spiegato le strategie di Palazzo Chigi sul contrasto alla malavita ed i risultati raggiunti

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano era oggi a Napoli per un Comitato nazionale di ordine e sicurezza pubblica, intervenendo a proposito della recente escalation di omicidi e cadaveri carbonizzati rinvenuti nel territorio della provincia partenopea.
“Qui esiste la squadra Stato e un grande clima di spogliatoio positivo. Stiamo lavorando e siamo convinti di essere sulla strada giusta – ha specificato il ministro – Stiamo mettendo in campo tutte le nostre energie e le nostre conoscenze. Le forze dell'ordine hanno scelto i loro uomini migliori per essere in prima linea contro la criminalità organizzata”.

“Stiamo utilizzando tutte le informazioni in nostro possesso per fare una mappatura quasi strada per strada della camorra – prosegue il numero uno dell'Ncd – e condividere le informazioni con tutti i soggetti istituzionali interessati nella lotta alla criminalità”. "Sono in contatto – ha poi aggiunto Alfano – con il ministro Pinotti, lavoriamo per trovare risorse aggiuntive per gli uomini e le donne delle forze dell'ordine e delle forze armate. Non siamo nell'ottica di fare un passo indietro, ma di provare a farne due avanti”.

Alfano ha poi tracciato un bilancio dell'attuale attività di contrasto alla camorra. “Segnaliamo alcuni elementi molto positivi, con 33 latitanti arrestati negli ultimi 12 mesi e sequestri negli ultimi 14-15 mesi per 4 miliardi di euro”, ha spiegato. Sulla criminalità al Sud, ha aggiunto il ministro, “il livello di attenzione è massimo, e la forza dello Stato è superiore alla forza di chi lo vuole contrastare”.

“Dobbiamo gestire diecimila beni confiscati e millesettecento aziende. Il boom per il buon funzionamento delle norme ha provocato un problema di governance”, ha poi specificato. “Sull'uso dei beni confiscati stiamo lavorando per cambiare la governance dell'Agenzia e allargare la platea degli enti beneficiari – ha poi proseguito – Stiamo ragionando su come consentire la vendita nei casi in cui non si riesce ad assegnare il bene a un'associazione”.

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