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Cronaca Via Francesco Caracciolo

N'Albero alla Rotonda Diaz, si allarga il fronte dei no

Nelle scorse ore, l'albero 'a pezzi' è arrivato nella sede della Italstage a via de Roberto. L'assessore Nino Daniele: "Iter avviato da tempo, c'è un soggetto privato che ha investito"

Non si placano le polemiche intorno all'Albero di Natale della discordia. Per l'assessore alla Cultura Nino Daniele è un momento di grande impegno. "Stiamo prendendo vari appuntamenti perché ci farebbe piacere incontrare tutti e avviare un confronto. Anche se al momento ognuno rimane sulle proprie posizioni".  A dire no al progetto, un gruppo di intellettuali - Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Mirella Barracco, Tomaso Montanari, Paolo Isotta, Paolo Macry, Eduardo Cicelyn, Francesco Iannello  per citarne alcuni - che, in un documento, criticano il soprintendente Garella per l'ok al progetto N'Albero del Comune di Napoli e si chiede all'amministrazione comunale di rinunciare alla maxi struttura sul Lungomare.

Per Daniele, come si legge su Il Mattino, non è comunque in discussione il progetto: "Ci sono i pareri, l'iter è avviato da tempo e c'è un soggetto privato che ha investito. Possiamo però aprire l'albero ad incontri culturali sui temi del mediterraneo ad esempio. Per questo ci piacerebbe confrontarci, per ricevere proposte".

A meno di un mese dall'inaugurazione dell'albero che ospiterà terrazze panoramiche, bar alla moda, concerti, spettacoli, mostre, telescopi e un maxischermo, si allarga il fronte dei no. Ai sottoscrittori del documento proposto da Donatone e dall'exassessore all'Urbanistica di de Magistris, Luigi De Falco, si sono aggiunti nelle ultime ore il professor Eugenio Mazzarella, il sociologo Gerardo Ragone e il professor Giulio Pane. Per tutti, il mega albero di Natale resta dunque 'un baraccone psichedelico' ed  'un consumistico e strapaesano "Albero della cuccagna" aggiornato'.

Ma le ore passano. E ieri l'albero 'a pezzi' è giunto nella sede della Italstage (società che si è aggiudicata l’appalto) a via de Roberto, nella zona industriale di Napoli. L'ascensore arriva direttamente da una multinazionale della Norvegia, leader nel settore, mentre le basi dell'Albero alto 40 metri sono state fornite da una multinazionale tedesca.

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