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Cronaca

Pericolo Vesuvio: “Nella zona rossa meglio meno abitazioni e più coltivazioni”

La ricetta dell'Aics (Associazione Italiana Cultura Sport) è quella di "passare da zona ad alto rischio a zona ad alto potenziale", questo sfruttando le eccellenze enogastronomiche dell'area

Più coltivazioni, meno abitazioni”, è la ricetta di Aics (Associazione Italiana Cultura Sport) per la zona rossa del Vesuvio. “Si punti definitivamente al distretto verde – spiega Andrea Nasi, responsabile nazionale Ambiente di Aics – Incentivare le già numerose produzioni di eccellenza in un territorio che grazie al terreno di origine vulcanica offre enormi opportunità”.

L'obiettivo è “passare da zona ad alto rischio a zona ad alto potenziale”. Un modo, per Aics, volto anche a “valorizzare il Lacryma Christi doc del Vesuvio, il Pompeiano igt, il Cacciato di Ottaviano, il Caprettone, il Greco della Torre o Greco di Somma, il Passito vesuviano. Ma anche le albicocche vesuviane, la ciliegia di montagna, la susina pazza di Somma, il pomodorino da serbo”. Solo alcuni dei prodotti d'eccellenza della zona.

Si tratterebbe, spiega ancora Nasi, di “una possibile leva di rivincita per una regione, ma ancor più una città, Napoli, sempre più spesso citate dalle cronache per elementi di negatività e caratterizzate negli ultimi anni da uno straziante immobilismo”. “Di questi tempi – conclude – le opportunità scarseggiano, non possiamo permetterci di perderle”.

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