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Venerdì, 29 Marzo 2024

Cade la Vela Verde, ma c'è anche chi è triste: "Qui c'è la nostra vita"

Alle 11.15 comincia l'abbattimento della "torre" che dovrebbe durare 40 giorni. Tra i residenti gioia, commozione ma anche tanta malinconia: "Tra queste mura ci sono i nostri ricordi. Speriamo rappresenti una rinascita"

Alle ore 11.15 del 20 febbraio 2020 l'asse di Scampia si sposta. A 17 anni dall'ultimo abbattimento, comincia la demolizione della Vela Verde, la cosiddetta 'torre'. Una folla così, da queste parti, si era vista solo con Papa Francesco, nel 2015. C'è tutta l'amministrazione comunale, ci sono gli attivisti del Comitato Vele, ma soprattutto ci sono i residenti. Gli occhi sono rivolti verso l'alto, seguono la pinza meccacina che letteralmente mangia le mura che per quarant'anni hanno ospitato le famiglie del quartiere.

Chi si aspettava solo la festa è stato sorpreso. La folla non urla, non applaude. La folla guarda, quasi in silenzio. E non c'è solo gioia nella gente del posto. La commozione ha una sapore misto tra la felicità e la tristezza perché, nel bene e nel male, un pezzo di vita viene smantellato: "E' triste vedere l'abbattimento di questa Vela - afferma una donna - i pensieri sono positivi, ma qui è dove siamo cresciuti". Gli fa eco un giovane: "Questi palazzi sono comunque il simbolo di un intero quartiere ed è normale che ci sia un po' di malinconia. Però voglio vedere il lato positivo e sperare che da qui Scampia possa rinascere". 

Dopo poco più di mezz'ora, le ruspe si fermano. L'abbattimento non è una questione di ore, ma di giorni, settimane, più palusibilmente qualche mese. Il piano prevede 40 gioni di lavoro, ma le operazioni sono così complesse che l'intoppo è dietro l'angolo. Un dettaglio rilevante fino a un certo punto, perché come ricorda un anziano residente: "Finalmente hano cominciato". 

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