È Domenico Pastena, nomen omen, l’ideatore di questo format: PasteNa, letto con la giusta cadenza, si può anche tradurre con “pasta ’e Napule” ed è proprio ciò che si propone di offrire, vari piatti di pasta di alta qualità ma a un prezzo contenuto, da mangiare in loco o da prendere e portare via, dunque un vero e proprio street food. Come spesso capita, la figura a cui Domenico si è ispirato è stata sua nonna materna, Nunzia.
Da lei ha preso tutta la passione per il cibo, per gli impasti. Dopo aver frequentato ragioneria, capisce che quella strada non fa per lui e si iscrive all’alberghiero. Successive e immediate le esperienze in grandi ristoranti, per poi formarsi con Francesco Sposito, chef di Taverna Estia, e Rosanna Marziale, chef de Le Colonne. La sua formazione di altissimo livello non può che ricadere tutta nelle proposte del locale: Domenico stesso dice che PasteNa è un ristorante a tutti gli effetti ma senza coperti.
L’apertura e la storia di PasteNa a Napoli
Apre le sue porte nel 2019, a seguito dell’incontro fortunato di Domenico con Emilio Toscanesi, coetaneo e collega, lui stesso proveniente dall’ambiente dell’alta cucina, poi subito inchiodato dall’avvento del Covid. Come si può immaginare, i primi tempi hanno messo a dura prova l’esistenza stessa del locale, ma superati i primi mesi, l’ingranaggio è partito e oggi PasteNa è uno dei locali di pasta prêt-à-porter più buoni della città.
La frittatina di pasta a marchio (quasi) registrato
I cavalli di battaglia non sono solo i veri e propri piatti di pasta (che non sfigurerebbero nel menu di qualsiasi ristorante, ma magari venduti al triplo del prezzo) con pasta rigorosamente fatta in casa, dunque fresca, ma anche le irresistibili frittacrock. Non viene usata pasta secca, sia per questioni di tempistiche (altrimenti il concetto di street food si perderebbe) sia perché fare la pasta a mano permette di valorizzare la tecnica. Le frittacrock sono una variante il cui nome e marchio sono in via di registrazione di un classico napoletano. Ricordano la classica frittatina di pasta napoletana, ma elevata in gusto e maestria: cacio e pepe e lime, ragù alla bolognese, salsiccia e friarielli racchiuse in un cubo di panatura croccantissima e fragrante (3€ l’una).
I piatti di pasta di PasteNa: grande ristorazione in formato semplice
Tra i piatti di pasta, vi è l’imbarazzo della scelta tra proposte di carne, di pesce o veg: tagliatelle alla bolognese (8€); gnocchi di Nonna Nunziatina (8€), i preferiti di Domenico, con sugo di pomodoro San Marzano e polpette; pinkies ovvero gnocchi alla barbabietola, cremoso di gorgonzola, salsa alle pere e crumble di noci e grana, un piatto sorprendente per l’attacco dolce e successivamente sapido, molto equilibrato, goloso (11€, un prezzo onestissimo se si considera che lo stesso piatto, eseguito con una certa maestria, in un ristorante verrebbe venduto almeno al doppio); porro pork (11€) una variante della celebre genovese, in cui al posto della cipolla c’è il porro e una salsa delicatissima allo zenzero (vi sembrerà di mangiare davvero una genovese, ma senza l’ingombro di digerirla dopo tre giorni).
Ravioli al vapore e pasta senza glutine a Napoli
Senza dimenticare i ravioli al vapore: una proposta che strizza l’occhio all’Oriente, creata con una semplice pasta bianca, ovviamente fatta in casa, dai ripieni più variegati: genovese classica (4 pz. 5€), lasagna (4 pz 5€), gusto pizza (4 pz 6€). Inoltre, cosa non da poco, PasteNa propone anche pasta senza glutine: la loro pasta allo scarpariello gluten free non ha nulla da invidiare alla normale pasta (anzi, forse è anche più buona).
Una grande pasta, ma in versione d’asporto
“Sono nato in una famiglia che ha posseduto locali di ristorazione per anni” racconta a CiboToday Domenico, “quindi la passione per il cibo si può dire che fosse innata. Però mia nonna Nunzia, al cui ricordo sono molto legato, non voleva che mi ci dedicassi, perché sapeva che era un mestiere faticoso. Eppure eccoci qui. L’idea mi è venuta per la prima volta a Roma: trovai per caso un ristorante che faceva pasta da portare via. Il risultato era deludente, allora, considerata la mia esperienza, ho cominciato a riflettere: se ben fatta, anche la pasta poteva essere un piatto valido da poter prendere da asporto. Poi ho incontrato Emilio, abbiamo aperto PasteNa, e alla grande famiglia si è aggiunto anche Enzo Esposito, che è il nostro social media manager e ci dà anche una grande mano al locale, e Myriam, la sorella di Emilio, che ci aiuta nella frenesia del weekend. A oggi il take away fa il 50% del fatturato, dunque l’idea è risultata essere vincente”. Il format è giovane, pop, divertente. Il motto è: PasteNa, spacciatori di carboidrati. L’idea è di aprire altri punti vendita, di espandere il marchio. E se la pasta è così buona non si può che augurarglielo.
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