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Giovedì, 18 Aprile 2024

Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero: il totale fallimento delle aree pedonali

Le due aree pedonalizzate di via Scarlatti e di via Luca Giordano, sono state varate dalla sera alla mattina, senza alcun altro provvedimento di accompagnamento, semplicemente chiudendo i tratti dei tratti di strada. Risultato? Il traffico si è semplicemente spostato, riversandoti sulle strade limitrofe, a partire da via Cimarosa, da via Stanzione e da via Doria, congestionandole ulteriormente, con l’aggiunta dell'impossibilità per gli automobilisti di poter fruire d'inesistenti parcheggi pubblici, visto che dalla legge Tognoli in poi, nel quartiere collinare, a fronte di diversi parcheggi privati interrati, costruiti anche su suolo pubblico e venduti a prezzi esorbitanti, non è stato realizzato neppure uno stallo per parcheggi pubblici con tariffe agevolate, a partire da quello atteso e promesso da quasi quarant'anni, che doveva essere costruito sotto i viadotti della tangenziale in via Cilea

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, interviene ancora una volta sui gravi e irrisolti problemi di viabilità che interessano segnatamente il quartiere Vomero, stigmatizzando come, anche in questo settore, come peraltro in altri, a partire dalla  manutenzione stradale, annose e mai risolte problematiche continuano ad affliggere il quartiere collinare. In particolare l’attenzione è rivolta all’istituzione delle cosiddette aree pedonali.

 “ Premetto – sottolinea Capodanno - che non c’è alcun preconcetto rispetto alla realizzazione di aree pedonalizzate e di zone a traffico limitato, anzi sono dell’avviso che si tratti di provvedimenti decisamente validi per debellare il problema del traffico e del conseguente smog nei grossi centri urbani “.

“ A condizione però – puntualizza Capodanno - che tali provvedimenti non si limitino alla semplice chiusura di una strada o di un’area più o meno vasta, senza aver predisposto tutti gli accorgimenti necessari per poter consentire la piena fruizione da parte di tutti i cittadini della zona interclusa al traffico veicolare, opportunamente attrezzata con un idoneo arredo urbano. Mi riferisco principalmente alla contestuale realizzazione di parcheggi di destinazione e al potenziamento del trasporto pubblico nelle zone interessate “.

“ Per esemplificare – prosegue Capodanno -, rimanendo al Vomero, le due aree pedonalizzate di via Scarlatti e di via Luca Giordano, sono state varate dalla sera alla mattina, senza alcun altro provvedimento di accompagnamento, semplicemente chiudendo i tratti dei tratti di strada. Risultato? Il traffico si è semplicemente spostato, riversandoti sulle strade limitrofe, a partire da via Cimarosa, da via Stanzione e da via Doria, congestionandole ulteriormente, con l’aggiunta dell'impossibilità per gli automobilisti di poter fruire d'inesistenti parcheggi pubblici, visto che dalla legge Tognoli in poi, nel quartiere collinare, a fronte di diversi parcheggi privati interrati, costruiti anche su suolo pubblico e venduti a prezzi esorbitanti, non è stato realizzato neppure uno stallo per parcheggi pubblici con tariffe agevolate, a partire da quello atteso e promesso da quasi quarant'anni, che doveva essere  costruito sotto i viadotti della tangenziale in via Cilea “.

“ Un provvedimento che consista nella semplice chiusura di una strada – continua Capodanno -, lo sa immaginare anche un bambino di scuola elementare, semplicemente tracciando due linee trasversali lungo un tracciato. Progettare invece una Ztl, nell’ambito di un serio piano urbano del traffico, come c’insegnano anche le esperienze attuate da lustri in altre metropoli europee, è ben altra cosa “.

“ Coloro che amministrano la Città – conclude Capodanno - farebbero bene a cominciare a prendere esempio, seppure in palese ritardo, da tali esperienze invece che continuare a lanciare proposte avulse da un contesto generale e senza tener conto delle evidenti fallimentari esperienze pregresse, creando così non pochi malumori ed irritazioni tra i cittadini e contribuendo, tra l'altro, a dare un ulteriore colpo ferale alle attività produttive, che ancora resistono, come testimoniato dai tantissimi negozi, anche storici, che hanno abbassato le saracinesche, solo negli ultimi tempi, “.

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