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Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero: continua la crisi dei negozi storici

Tra poco potrebbe toccare ad un’antica pescheria

 

            Mentre c’è chi, ignorando la storia del Vomero, e segnatamente quella del commercio, cerca di rilanciare una manifestazione privata, che ha usufruito di contributi regionali e che solo nel nome si richiama al quartiere collinare, dal momento che non è mai entrata nelle tradizioni  dei vomeresi, al punto che da primaverile è diventata autunnale, svolgendosi quest’anno alla vigilia del  periodo dedicato alla commemorazione dei defunti, i negozi davvero storici del Vomero, con oltre cinquant’anni di attività - non quelli che, nati negli anni ’80, vanno ritenuti di nuova generazione - continuano a chiudere o  a rischiare la chiusura a breve.

Così potrebbe a breve scomparire una delle ultime pescherie famose sulla collina - di una delle quali parla nel suo libro “Vomero e dintorni” l’autore Mimmo Piscopo: la pescheria “Il Golfo di Pozzuoli “, che era rinomata in tutta la città e che sorgeva in via Scarlatti, nei pressi di piazza Vanvitelli a fianco del mitico “Grottino” di Angelo Giuliano, anch’esso scomparso da decenni. La preoccupazione nasce dal fatto che al gestore del locale in questione, presente al Vomero dalla fine degli anni ’50, non è stato ancora rinnovato il contratto di locazione, scaduto nel mese di luglio e che, nello stesso fabbricato, molti altri locali a piano terra, adibiti ad esercizi commerciali, sono stati negli ultimi tempi liberati dagli inquilini.

Pertanto, nell’indifferenza delle istituzioni preposte, aziende che in oltre mezzo secolo di vita hanno reso famosi gli esercizi commerciali di tradizione del Vomero, continuano a morire. L’ultimo esempio è stato quello del negozio di fiori che sorgeva al centro dell’area pedonale di via Scarlatti. Oggi il vecchio titolare, sfrattato nel maggio scorso dal locale dove operava da decenni, continua, con tenacia ed attaccamento degni di nota, la sua attività sulla pubblica via, dinanzi alle porte chiuse del vecchio esercizio.

Una trasformazione quella settore commerciale vomerese che ha subito una preoccupante ed emblematica impennata negli ultimi dieci anni. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di vecchie tradizionali famiglie vomeresi, che si trasmettevano di padre in figlio, sono arrivate attività di ogni tipo, principalmente banche, telefonia, ma anche molti megastore, sia nel settore alimentare che dell’abbigliamento, che hanno dato il colpo di grazia al piccolo commercio al dettaglio.

Un’occasione questa per sollecitare ancora una volta la Regione Campania a varare una legge per le antiche botteghe del capoluogo partenopeo, che stanno chiudendo a ragione degli elevati costi di gestione, a partire dai canoni di locazione che sono aumentati a dismisura.

           

 

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