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Giovedì, 25 Aprile 2024

Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Vomero-Arenella: No al frazionamento dei servizi tra le sedi

Risibile la mancanza di dipendenti con un esercito di oltre 18mila stipendiati dal Comune di Napoli

 

 

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione del Vomero, raccoglie le numerose proteste che quotidianamente vengono dai residenti della Municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, circa il frazionamento dei servizi, entrato in vigore dall’11 giugno scorso, tra le due sedi delle ex circoscrizioni, quella di via Morghen e quella di via Giacinto Gigante, che sta creando notevoli disservizi e malumori.

            “ Ricevo quotidianamente numerose segnalazioni – precisa Capodanno - dai residenti di tutta l’area che va da piazza Vanvitelli a San Martino, i quali, in base al recente frazionamento dei servizi, si devono recare nella lontana sede di via Giacinto Gigante per il rilascio ed il rinnovo della carta d’identità o per le funzioni di stato civile, laddove, di converso, gli abitanti dell’Arenella, quartiere che si estende fino alla zona ospedaliera, devono recarsi nella sede di via Morghen per i cambi di residenza e di domicilio o per firme autenticate ed atti notori. Il tutto ovviamente penalizzando coloro che abitano ai rispettivi confini dei due quartieri interessati, nelle zone più lontane dalle rispettive sedi indicate “.

            “ Un provvedimento assurdo e, a mio avviso, anche immotivato – continua Capodanno -. Assurdo perché costringe le persone, tra i quali molti anziani, a lunghi ed estenuanti spostamenti, con notevole perdita di tempo, per effettuare i servizi di competenza dell’anagrafe comunale. Immotivato in quanto, da quando si apprende, esso sarebbe stato preso per la mancanza di personale “.

            “ Ma come è possibile – si chiede Capodanno - che un ente che, in base alla fotografia effettuata a margine del bilancio preventivo 2012 dai revisori dei conti ha la bellezza di ben 18mila 458 dipendenti, che costano alla collettività 774 milioni di euro all’anno, non abbia poi personale da distaccare nelle sedi municipali per il disbrigo di servizi anagrafici così importanti ed essenziali per i cittadini? “

            “ Chiedo che su questa assurda vicenda si faccia chiarezza anche con l’intervento degli organi di controllo a tanto deputati dalla legge – conclude Capodanno -. Così come è auspicabile che nella municipalità interessata, come in tutte le altre nelle quali fosse stato attuato analogo provvedimento, vengano ripristinati tutti i servizi anagrafici nelle singole sedi comunali presenti sul territorio, così come è sempre avvenuto sino ad un recente passato, dotando le stesse del personale sufficiente, laddove strettamente necessario “

 

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