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Venerdì, 29 Marzo 2024

Vomero

A cura di Gennaro Capodanno

Municipalità collinare: il flop delle “aiuole affidate” - DOSSIER FOTOGRAFICO

prima di pensare ad altre forme organizzative o al coinvolgimento di altri soggetti, come le realtà associative territoriali, bisogna assicurarsi che coloro che hanno ottenuto l'affidamento ottemperino, e con costanza, a tutte le condizioni indicate nella convenzione, fermo restando che anche l'amministrazione deve fare la sua parte, dotando le aiuole affidate delle necessarie attrezzature, a partire da sistemi adeguati ed efficienti per la necessaria periodica irrigazione, e provvedendo alla manutenzione delle aiuole non affidate ai privati

“ Tempo addietro, proprio al Vomero, furono salutati, con un brindisi augurale, i primi affidamenti ai privati di aree pubbliche a verde, a mezzo di “convenzione di affidamento”,  in attuazione della delibera del consiglio comunale n. 48 del 21 dicembre 2011  – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Ma evidentemente quell’affidamento, almeno nella popolosa area della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell'Arenella ha rimarcato, nel corso del tempo, notevoli lacune e disfunzioni, dal momento che, come testimoniano le numerose segnalazioni al riguardo negli oltre cinque anni trascorsi, diverse aiuole, si trovano in uno stato di perenne abbandono, sovente trasformate in ricettacoli di rifiuti, dove si può trovare di tutto, cartacce, lattine e bottiglie vuote. Inoltre la presenza dell’erba alta e brulla è l’evidente risultato della mancanza anche di un’idonea manutenzione ordinaria, pure attraverso lo sfalcio periodico del manto erboso e la periodica innaffiatura “.

                " Significativa la situazione che è determinata nella centralissima piazza Medaglie d'Oro, in aiuole che, stando alla presenza dei relativi cartelli, risultano ancora affidate, a meno che non si siano lasciati in sito tali cartelli nonostante che i relativi affidamenti siano stati nel frattempo già revocati. Aspetto che testimonierebbe ancora di più il fallimento dell'intera operazione, dal momento che, in tal caso, i vecchi affidatari revocati continuerebbero a fare pubblicità alla loro azienda senza alcuna contropartita.  Peraltro, laddove si verificasse questa circostanza e non vi fosse ancora un nuovo affidatario, alla manutenzione dovrebbero provvedere i servizi a tanto preposti dell'amministrazione comunale, evitando, comunque, lo stato di degrado e di abbandono che allo stato si registra in una piazza così importante ".

                “ Occorre al riguardo precisare - continua Capodanno – che, nella convenzione, viene stabilito che la manutenzione dell’area affidata deve essere effettuata a totale cura e a spese della parte affidataria e che le aree a verde devono essere conservate nelle migliori condizioni di manutenzione e con la massima diligenza, cosa che evidentemente, allo stato, sovente non avviene “.

                “ Al riguardo – puntualizza Capodanno – l’art. 5 del relativo regolamento indica due diverse  tipologie d’intervento sulle aree adottate, la prima di manutenzione ordinaria, con la tutela igienica, lo sfalcio periodico dei prati e il relativo conferimento dei rifiuti organici, la seconda di riqualificazione e di manutenzione, cioè una nuova progettazione dell’area con la piantagione di piante, fiori, alberi, arbusti, siepi e semina prati ed inserimento di nuovi arredi urbani “

“ La durata complessiva della convenzione per l’affidamento delle aree verdi pubbliche – prosegue Capodanno- non può superare i tre anni e si rinnova per ulteriori tre anni, se non viene inoltrata disdetta, tre mesi prima della  naturale scadenza. Inoltre l’art. 8 dello stesso regolamento prevede che la  mancata  ottemperanza alle disposizioni in esso contenute,  il  mancato rispetto delle conseguenti richieste dell’amministrazione comunale, nonché il mancato rispetto delle prescrizioni indicate in convenzione, comporta l’immediata decadenza della convenzione stessa ” .

                “ A questo punto – prosegue Capodanno – occorrerebbe che l’amministrazione comunale, effettuati, in tempi rapidi,  gli opportuni sopralluoghi e le verifiche del caso, assumesse le determinazioni consequenziali, con la revoca e con l'immediata rimozione del cartello pubblicitario, laddove si riscontrasse la persistente inadempienza da parte di affidatari, rispetto a quanto fissato in convenzione “.

                “ Di certo, se questo esperimento, giunto oramai al sesto anno di vita, rischia di non procedere nella direzione auspicata – conclude Capodanno – vuol dire che qualcosa potrebbe non aver funzionato e che sarebbe meglio, prima di pensare ad altre forme organizzative o al coinvolgimento di altri soggetti, come le realtà associative territoriali,  assicurarsi che coloro che hanno ottenuto l’affidamento ottemperino, e con costanza, a tutte le condizioni indicate nella convenzione, fermo restando che anche l'amministrazione deve fare la sua parte, dotando le aiuole affidate delle necessarie attrezzature, a partire da sistemi adeguati ed efficienti per la necessaria periodica irrigazione, e provvedendo alla manutenzione delle aiuole non affidate ai privati “.

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