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A cura di Gennaro Capodanno

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI IN CAMPANIA: LA STORIA SI RIPETE

Ricevo e volentieri pubblico.

 CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI  IN CAMPANIA: LA STORIA SI RIPETE

Il caso del Concorso per Dirigenti scolastici in Campania, bandito nell’estate del 2011, continua a colorarsi, oltre che di tinte fosche e inquietanti, anche di chiazze di vivace, mediterranea e grassa ilarità.

Il Consiglio di Stato sta per emettere la sentenza di merito sugli “intrighi” che hanno caratterizzato ogni fase della procedura, a partire già da molto tempo prima dell’inizio della prova di preselezione dei candidati – come abbiamo tutti appreso nel Febbraio 2014, dagli articoli apparsi sugli organi di stampa.

Oggi, nuovamente e puntualmente, prima dei pronunciamenti della Giustizia Amministrativa,  arrivano gli appelli, da parte del mondo politico, affinchè il Concorso possa concludersi regolarmente.

Non è la prima volta che esponenti della politica esortano alla regolare conclusione del Concorso, nonostante gli elaborati dei candidati,  i verbali e gli atti siano stati sequestrati della Magistratura penale.

Nel Febbraio 2013, il T.A.R. della Campania, in seguito a numerosi Ricorsi, ha emesso un’Ordinanza di sospensione, bloccando gli esami orali in corso e fissando, al mese di Luglio 2013, la pronuncia della sentenza definitiva.

Prontamente, la Regione Campania rese partecipe i media del proprio interessamento (o interesse?) al caso.

Il Consiglio Regionale della Campania manifestò, infatti, interesse alla vicenda: un Consigliere Regionale  presentò, all’aula dell’Assemblea Legislativa Campana, un ordine del giorno, approvato da tutti i Gruppi Consiliari, col quale il Governo regionale si impegnava a mettere in campo tutti gli strumenti possibili “per tutelare quanti, superate le prove orali, vedevano la propria strada sbarrata dal ricorso di pochi”.

Appelli provennero anche da altri autorevoli esponenti del Governo nazionale.

Il 24 Luglio 2013, il T.A.R. Campania, a sorpresa, smentì la precedente sospensiva, determinata dalle pesanti opacità del Concorso, e autorizzò la ripresa degli orali (Coincidenza??).

Gli orali sono, dunque, ricominciati e lentamente terminati nel mese di Febbraio 2014.

Successivamente, in seguito alle indagini della Magistratura penale, tutti gli atti del Concorso sono stati sottoposti a sequestro.

Le indagini della Procura napoletana sono tutt’ora in corso.

Dalla stampa via web, ecco che appaiono, oggi, appelli rivolti al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, affinchè venga pubblicata la graduatoria dei vincitori e degli idonei.

Stessi appelli, stessi interessi, stessi occhi sul Concorso.

Non ci soffermeremo a illustrare i motivi dell’impossibilità, da parte dell’U.S.R., di dar esecuzione alla richiesta né a dettagliare i lati oscuri della vicenda – sono sugli organi di stampa e si desumono leggendo i tanti Ricorsi presentati dai candidati calpestati; i risvolti non ancora noti all’opinione pubblica saranno divulgati alla conclusione delle indagini penali.

Riponiamo fiducia nella Giustizia e ci affidiamo alla perizia dei Magistrati che dovranno pronunciarsi, secondo quanto emerso dagli organi di stampa e dai ricorsi, su “criteri di correzione opachi”, “giudizi altamente discrezionali”, verbali “raffazzonati”, “candidati palesemente privilegiati”, “commissari incompatibili”, “mancanza del Collegio perfetto durante le correzioni”,  “intercettazioni telefoniche”, “corruzioni”, “pressioni”, “tracce note prima dell’inizio degli scritti”, “numeri da dare al Sistema” e sul “particolare servizio di vigilanza”.

Fiduciosi, attendiamo.

Fiduciosi, attendiamo che la questione morale prenda il giusto sopravvento sulle bassezze e sulle quotidiane miserie e che faccia “rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e  della complicità”.

Chiediamo a chi legge di perdonare il fatto di avere osato riportare le parole del Giudice Paolo Borsellino.

Chiediamo ai nostri ragazzi di non perdere la fiducia nella nostra Scuola.

Chiediamo ai nostri giovani di non smettere di credere e sperare.

Noi siamo ancora qui, nonostante tutto quel che è accaduto, che accade e continuerà ad accadere; noi ci siamo stati, ci siamo e continueremo ad esserci e siamo proprio noi a chiedere che si faccia davvero perno su “un atto di responsabilità e di coraggio”

I RICORRENTI CAMPANI

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