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Storie&Controstorie

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A cura di Mario Amitrano

Totò e Sofia sulla pelle. Per sempre.

All'International Tattoo Fest l'opera di Cayo, tatuatore partenopeo classe '84, sulla gamba di un ragazzo innamorato dei due grandi artisti napoletani

Totò e Sofia. Due miti. La storia del cinema. Leggende internazionali che il mondo ci invidia e ci invidierà sempre. Come fare a rendergli omaggio? Guardando i loro film, certo, ma non solo. Un ragazzo napoletano ci ha pensato bene, e alla fine ha deciso di farseli tatuare addosso. Sì, sulla pelle. Sulla gamba destra, per la precisione. E per farlo ha scelto l’International Tattoo Fest ideato da Costattoo (alias Costantino Sasso), la manifestazione dedicata al mondo del tatuaggio, alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 12 al 14 maggio. Un appuntamento attesissimo con circa 300 tra i migliori maestri dell’arte su pelle giunti da ogni parte del mondo per sfidarsi a colpi di creazioni live. Uno di loro, Cayo, napoletano, classe ’84, ha raccolto consensi e applausi completando, nel corso nella manifestazione, lo splendido tatuaggio che raffigura i due grandi artisti partenopei.

 <<Cayo –si legge sul suo sito internet- muove i suoi primi passi nell’arte già da bambino, avvicinandosi alla pittura e al disegno seguendo le orme del padre. Crescendo, resta affascinato dai movimenti artistici più underground, dalla street art e dal writing, che infondono nel suo lo stile una linea inconfondibile fatta di colori accesi e mostri bizzarri. Sposta poi la sua attenzione dalle tele e dai muri alla pelle. La sua prima esperienza come Tattoo Artist avviene presso lo studio Micromutazioni (Via Broggia, Napoli). Con un spirito sempre “in motion”, Cayo lascia l’Italia per andarsene in Australia, precisamente a Brisbane, dove ha la possibilità di confrontarsi con altri stili e numerosi artisti, lavorando in vari studi come il “Brunswick Tattoo” e il “Crush City Tattoo”. Tornando a Napoli, dopo numerose Convention e Guest Spot in giro per l’Europa, si esibisce come Resident Artist al Thy Gallery Studios per circa 15 mesi, per poi ritornare in giro per le Convention>>. All’International Tattoo Fest hanno partecipato tantissimi giovani, quasi tutti già tatuati, chi più, chi meno. Gli appassionati del tatuaggio hanno potuto incontrare i propri idoli  curiosando tra gli stand che, in piccolo, riproducono gli studi degli acclamati artisti, provenienti dall’Australia, dal Giappone, da Samoa, da Taiwan, dal Brasile, dalla Polinesia, dalla Russia, dall’Argentina, dagli Stati Uniti e da tutta Europa, oltre che, naturalmente, dall’Italia.

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