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Redazione

C'era uno sferiffo, un capo indiano e cowboy disarmato

Le grandi manovre del Piano casa e le pedine della Regione.

Il treno sta per entrare in stazione, l’arrivo, può capitare anche in Italia è sicuro e certificato. La comunità sarà chiamata tra poco più di un mese ad affidare i comandi del convoglio ad un nuovo macchinista. Il concorso bandito per gli operatori ausiliari è ancora indefinito, ma per come sono disposti i pretendenti in aula, qualcosa già si capisce. Le ultime file sono occupate dai copioni, capaci di passarsi foglietti sottobanco, con il beneplacito di alcuni istitutori.

 

Le scadenze, affrettano le grandi manovre, tanto da dover ricorrere a riunioni d’urgenza anche per quelle decisioni che meriterebbero approfondite indagini sulle prospettive territoriali. La giunta comunale invece, ha prodotto in tempi record le delibere e i documenti necessari al Piano casa.

 

Contro le modalità dell’intervento si sono espressi alcuni tra i più noti professionisti napoletani. Aldo Loris Rossi attacca: «Il piano casa della Campania è stato concepito in modo diverso da quello delle altre regioni, e secondo me sbagliato». L’architetto, richiama l’attenzione sulla necessità di ristrutturazione e bonifica dei territori, un’operazione di risanamento che andrebbe fatta in tutta Italia.

 

Gli oltre diecimila alloggi previsti dal Piano casa, sono stati interpretati da alcuni, come una merce di scambio in vista della tornata elettorale, a beneficio di qualche “amico palazzinaro”. Le nuove strutture avranno le forme caratteristiche del Tetris, ciò consentirà agli addetti ai lavori di poter incastrare gli edifici tra un capannone fatiscente ed un inceneritore, a causa degli spazi però si dovrà rinunciare ai balconi e optare per delle finestre con apertura verso l’interno.

 

Protagonista delle scena politica, è ancora l’accordo Pdl, Udc. L’intesa è fatta, ma la soluzione non piace a Cosentino, che dopo aver presentato le sue dimissioni da coordinatore regionale e da sottosegretario a Berlusconi dichiara: «Cosa sarei rimasto a fare, a garantire un accordo poltronistico e non politico con l’Udc?». Il premier ha rifiutato le dimissioni riconfermando la sua fiducia, ma il Pdl casertano è tutto altro che acquietato.

 

In pochi mesi Cosentino ha dovuto rinunciare alla candidatura a Governatore ed ora si vede sfilare dalle mani, anche il potere decisionale conquistato negli ultimi anni. Per Casini, la decisione su Domenico Zinzi, non potrà essere sovvertita dalle tensioni locali: «L’accordo è tra Berlusconi e Cesa. Del resto non voglio sapere, non mi importa».

 

I sostenitori del Movimento 5 stelle annunciano l’arrivo del "Grande capo "Grillo penna bianca” che si prepara ad assaltare il fortino salernitano dello "sceriffo" De Luca, insieme a Roberto Fico, candidato per la Regione Campania. Le tappe previste per sabato 20 febbraio sono Somigliano d’Arco, Salerno, Battipaglia, Scafati e Cava de’Tirreni. Fico dichiara: «Siamo pronti a sfidare De Luca sul programma per la regione Campania, su temi come l'acqua pubblica, i rifiuti, l'etica in politica, la trasparenza nell'utilizzo degli ingenti fondi regionali».

 

Se le elezioni campane sono lo specchio del Far west, lo sceriffo sembra aver capito che parte della sua compagnia è indispensabile per vincere le elezioni. Pertanto approfitta dello sbandamento del Pdl, che per logica deduzione veste i panni dei cowboy, per riconoscere alcune delle cose positive operate dalla giunta Bassolino. La sua campagna punta soprattutto sul lavoro e l’efficienza, in merito annuncia un grande cambiamento per la zona costiera, che sarà recuperata dall’abbandono e rilanciata in un modello internazionale, atto a rivitalizzare il turismo, caposaldo dell’economia regionale. A Bocchino, che fa notare la diversa fede calcistica del sindaco, risponde: «lo credo che i napoletani alle elezioni di cinque anni fa hanno dimostrato di non gradirlo affatto, Bocchino. E se si tira in ballo il pallone, vuol dire che si è alla frutta. E se vogliamo dirla tutta. appena Bocchino ha cominciato a parlare del Napoli, la squadra ha preso tre gol dall’Udinese. Bocchino porta “seccia”, come si dice qui, è un mettimale».

 

Fabio Raimo

 

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