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Giovedì, 25 Aprile 2024

NapoliToday

Redazione

I rifiuti non si riciclano in politica

I rifiuti non si riciclano in politica, Berlusconi a Napoli il 18.

In una regione compromessa da quindici anni di centrosinistra, la strada la vittoria per il centrodestra non dovrebbe richiedere grandi sforzi, ma a quanto pare nulla è scontato. Il “Governo del fare” soffre di una grave crisi interna, mal nascosta dietro i 35000 manifesti selvaggi da cui sorride la Carfagna. La risoluzione della crisi rifiuti potrebbe non premiare, poiché i napoletani sanno che basta sconfinare nelle periferie per ritrovarla.

In Campania sono state aperte 5 discariche di cui due in zone protette (Chiaiano e Terzigno), un inceneritore ad Acerra la cui fase di collaudo non è ancora conclusa ufficialmente (ed i cui scarti non si sa dove siano portati), 8 milioni di ecoballe che continuano a inquinare i territori campani, abbiamo 7 impianti Stir (sistemi trattamento ed impacchettamento rifiuti) che non funzionano a pieno regime, un solo grande impianto di trattamento dell’umido funzionante e circa 10 da recuperare o da svuotare delle ecoballe presenti.

Il presidente del Consiglio sarà alla Mostra d’Oltremare il 18 a sostegno del candidato del centrodestra Stefano Caldoro che stenta a guadagnare consenso personale. Candidato “fantoccio” per alcuni, patisce le divisioni generatesi nelle scorse settimane tra Cosentino e Bocchino sulla questione Caserta hanno messo in evidenza le distanze tra finiani e berlusconiani all’interno del Pdl.

Vincenzo De Luca denuncia ad un convegno della Uil, lo spot del Pdl delle liste pulite: «La situazione di Roberto Conte è di una gravità inaudita, in Italia per non essere messi in lista si deve essere stragisti». Di fronte ad un condannato per associazione esterna di stampo mafioso il sindaco chiarisce: «Non voglio strumentalizzare questa vicenda, ma non sono più disponibile ad accettare mezza parola rispetto alla questione dei portatori di voto della camorra. La battaglia per la legalità è di tutti, ma io ho detto no, mentre Caldoro ha detto si a queste candidature e non può affermare di non aver saputo chi gli mettevano in lista». Infine lancia in monito: «Guai a noi se lasciamo cadere in queste mani la Regione Campania, dopo averlo già fatto con la Provincia di Napoli, significherebbe perdere il prossimo anno anche il Comune di Napoli».

Paolo Ferrero, richiama dalla manifestazione per il sostegno alle regole della democrazia a Roma alla necessità di unione e propone delle campagne referendarie che riguardano in particolar modo la Campania, sull’acqua pubblica, sul nucleare e sull’articolo 18.

Intanto anche Giobbe Covatta entra con leggerezza nei temi della politica, cantando in uno spot insieme ai Verdi di Bonelli.

Fabio Raimo

 

 

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