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A cura di Redazione NapoliToday

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Napoli Pizza Village, Francesco Miccù: “La pizza fritta sarà la nuova categoria del Trofeo Caputo”

Perché l'impasto della pizza sia buono è necessario utilizzare una farina ad hoc. Ad essere leader in Campania nella produzione di farine di alta qualità è la "Molino Caputo". L'intervista al responsabile commerciale dell'azienda partenopea

Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa e vedrai che il mondo poi ti sorriderà” diceva Pino Daniele. E come biasimarlo. Rotonda, a tranci, a spicchi, in piedi o seduti a tavola, al ristorante o in casa, la pizza è il piatto più amato al mondo, ed è sempre il momento giusto per gustarlo. Ma la vera pizza, si sa, è quella napoletana rigorosamente cotta nel forno a legna. A Napoli preparare la pizza è un vero e proprio rituale: dall'impasto fino ad arrivare alla tavola, nulla deve essere lasciato al caso. E’ un piatto povero ma nello stesso tempo nobile. I suoi ingredienti rappresentano la quintessenza della tradizione e della fantasia popolare: un impasto a base di farina, acqua, lievito, olio e sale, arricchito con pomodoro, mozzarella e foglie di basilico. Ma perché l’impasto della pizza sia buono è necessario utilizzare una farina ad hoc. Ad essere leader in Campania nella produzione di farine di alta qualità è l’azienda partenopea “Molino Caputo”. Il rispetto dei valori tradizionali dell'arte bianca e le tecniche innovative utilizzate ha permesso all’azienda di conquistare la leadership in Campania e di portare la vasta gamma di farine di loro produzione su oltre 50 mercati esteri dove, grazie ad una catena di valore e al trasferimento del know how, tanti artigiani e chef di altissimo livello hanno imparato a realizzare i prodotti tipici del nostro territorio. L’azienda nasce nel 1924 quando Carmine Caputo, di ritorno dagli Stati Uniti, fonda un Molino ed un Pastificio a Capua. Dopo la sua morte lascia la piccola azienda nelle mani del figlio Antimo che nel 1939 acquista il Molino di San Giovanni a Teduccio, sede dell'attuale impianto di produzione dell'azienda, oggi guidata dai figli Eugenio e Carmine e dal nipote Antimo. Dal 1924 la Molino Caputo è custode dell'antica tradizione culinaria campana dell’arte bianca, dalla pizza ai dolci, dalla pianificazione alla pasta fresca. L’azienda è riuscita a conservare la tradizione rispettando i suoi valori senza rinunciare all’innovazione: la miscelazione di grani selezionati, il non utilizzo di additivi e l’attenta lavorazione rendono le farine genuine e di altissima qualità. La Molino Caputo è anche main sponsor dell’evento, sempre più mondiale, “Caputo Napoli Pizza Village”, che quest’anno si svolgerà sul Lungomare Caracciolo dal 17 al 25 giugno. La data è stata anticipata, rispetto agli anni scorsi, per far coincidere la festa con l’arrivo dei turisti in città. L'evento, che vedrà l’allestimento di un villaggio di 30.000 mq con 50 pizzerie e centinaia di pizzaioli provenienti da tutto il mondo, rappresenta, un momento di promozione del territorio campano attraverso uno dei simboli dell’eccellenza culinaria campana: la pizza.

Francesco Miccù, responsabile commerciale di Molino Caputo, ha raccontato a NapoliToday la storia dell’azienda e quali sono le novità della nuova edizione del Napoli Pizza Village.

Dal 17 al 25 giugno si svolgerà la VII edizione del Napoli Pizza Village. L’azienda Molino Caputo è da sempre main sponsor dell’evento. Quali saranno le novità di questa edizione e quanti visitatori si prevedono quest’anno?

“La novità più significativa di quest’anno è “ la Pizza D’essai”, una nuova concezione della pizza che si ispira alle sperimentazioni del cinema d’avanguardia degli anni 40’. Nove pizzaioli di fama internazionale presenteranno in esclusiva le proposte che detteranno le nuove tendenze per la stagione 2017/18. Selezioneranno i migliori spunti creativi provenienti dalla rete, facendosi giudici e testimonial d’eccezione della Off_ Foodblogaward|Pizza_Village. Durante le serate i maestri pizzaioli selezioneranno le candidature più innovative provenienti dal web e decreteranno il vincitore per ciascuna delle nove categorie ammesse: croccante, fashion, fritta, genuina, gluten free, healthy, leggera, sofisticata, vegan. Le creazioni vincitrici diventeranno protagoniste di speciali menu degustazione, che saranno presentati all’interno di un’area esclusiva con ingresso su prenotazione. Per quanto riguarda, invece, le previsioni sul numero di visitatori, sono sicuramente in aumento anche perché i giorni dell’evento sono passati da sei a nove”.

Il Napoli Pizza Village ospiterà, come da tradizione, il “Campionato Mondiale del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo”, ci sarà qualche nuova categoria quest’anno?

“Sì, la novità di categoria di quest’anno è ‘LA PIZZA FRITTA’. Il grandissimo successo di questo prodotto ha reso necessario il suo inserimento nel campionato mondiale del pizziuolo. Nell'ultimo anno tanti sono stati i pizzaioli che hanno aperto locali solo per far gustare la loro pizza fritta”.

La vera pizza napoletana non può non essere preparata con la farina Caputo. L’azienda si è distinta in Italia ma anche all’estero per la sua altissima qualità. Ma quali sono i segreti del successo dei prodotti dell’azienda? In cosa la farina Molino Caputo si distingue rispetto agli altri tipi di farine?

“Nessun segreto, il nostro successo è quello di lavorare come da tradizione, miscelando solo e soltanto grano senza aggiunta di additivi, enzimi o glutine aggiunto. Un mugnaio è il tramite tra la natura e i professionisti del gusto, noi non facciamo altro che macinare il grano lentamente senza danneggiare amidi e proteine, così da fornire ottima materia prima. Il nostro “know how” è dato dal fatto che lavoriamo in questo settore da oltre 90 anni stando sempre vicino agli artigiani della qualità: pizzaioli, pasticcieri e pizzaioli”.

A quale fetta di mercato si rivolge la Molino Caputo?

“Siamo la farina dei professionisti, li serviamo e li affianchiamo; non serviamo industrie, non facciamo private label. Il nostro settore è quello dell’horeca e del food service”.

In che modo promuovete in Italia e all’estero la vostra farina?

“Il nostro prodotto viene pubblicizzato con eventi fieristici e non solo; i nostri più grandi ambasciatori sono i PIZZAIUOLI napoletani e non, che apprezzano il nostro prodotto per la grandissima qualità  e ne diventano portavoce. Gli eventi fieristici ai quali partecipiamo sono le più importanti fiere internazionali del food. Un evento a cui teniamo molto è la ‘CAPUTO CUP’ cioè il campionato itinerante che organizziamo oggi anno in tutto il mondo e che termina a Napoli con il “Trofeo Caputo”.

In quanti Paesi esportate? Qual è il vostro valore aggiunto che vi ha permesso l’accesso al mercato estero?

“Esportiamo in oltre 50 paesi al mondo. Il nostro valore aggiunto è la grandissima qualità, serietà e affidabilità del prodotto, ed ovviamente se mangi una pizza fatta con farina CAPUTO, mangi un boccone di Napoli”.

Quanto incide l’export sul vostro fatturato?

“Intorno al 40%”.

Un vostro ultimissimo prodotto è la farina biologica. Con questo tipo di farina Gino Sorbillo ha anche preparato la pizza biologica durante il Salone internazionale dell’agroalimentare della Fiera Milano, ‘TuttoFood 2017’. Quali sono le caratteristiche di questo nuovo tipo di farina? 

“E’ una farina di Tipo 0 Biologica, nata da una selezione di ottimi grani Biologici, lavorati secondo il metodo CAPUTO, così da permettere ai professionisti lunghe lievitazioni. E’ nata insieme alla collaborazione con Gino Sorbillo che la utilizza in tutti i suoi locali”.

State già  lavorando a qualche nuovo prodotto?

“Abbiamo lanciato in questi anni tanti interessanti prodotti sul mercato, dalla ‘Criscito' al ‘Cuor di cereali’. Gli ultimi nati sono stati proprio la farina BIO e il nuovo formato INTEGRALE da 5 kg. Un prodotto a cui teniamo particolarmente, che produciamo da anni e sul quale ancora investiamo tanto, è il FIOREGLUT (la farina senza glutine), che si rivolge principalmente ai celiaci e agli intolleranti”.

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