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A cura di Redazione NapoliToday

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Dal web al palco, la scalata musicale delle "EbbaneSis": l'intervista al duo napoletano

Si chiamano Serena e Viviana, e si autopromuovono pubblicando sul web video dei loro arrangiamenti musicali. Il video della loro versione di "Carmela" ha avuto più di 400 mila visualizzazioni

In quattro mesi la loro pagina Facebook ha raggiunto quasi 22 mila “mi piace”. Mentre il video della loro versione di "Carmela" è stato visualizzato più di 400 mila volte. Si tratta delle EbbaneSiS, il duo musicale in rosa, composto dalle giovanissime, quasi 30enni, Viviana Cangiano e Serena Pisa. Il loro progetto musicale (SerenVivity), nato solo pochi mesi fa (a giugno), se da una parte rimane ancorato alla tradizione, dall’altra cerca di adattarsi ai tempi moderni sperimentando nuove vie musicali attraverso il web. Sfruttando al meglio le potenzialità di Facebook, Serena e Viviana si autopromuovono, infatti, pubblicando video con le loro performance musicali. In pochissimo tempo conquistano una grandissima fetta del pubblico partenopeo. E oltre ai tantissimi complimenti e condivisioni, incominciano a ricevere anche alcune proposte di lavoro. Tra queste c’è quella di Maurizio De Giovanni, autore de “Il Commissario Ricciardi" e de “I Bastardi di Pizzofalcone”, che vuole che si esibiscano alla presentazione del suo ultimo romanzo con la loro versione di "Rundinella". Da video web a esibizioni in eventi pubblici e privati, il passo è breve… le EbbaneSis iniziano una mini tournée teatrale che, prossimamente, le porterà anche al Teatro Sancarluccio di Napoli, e oltre i confini partenopei (a Milano e a Torino). Ma qual è il motivo del successo delle EbbaneSiS? Sicuramente la loro bravura, ma anche l’originalità con cui arrangiano i classici della musica napoletana in chiave moderna e contemporanea dando vita a fantastiche versioni americanizzate e swingate, apprezzate da un ampio pubblico di tutte le fasce d'età.

L'intervista di NapoliToday alle EbbaneSis.

Cosa significa “EbbaneSiS”? Perché questo nome?

“Il nome Ebbanesis significa 'e=le / bbane= soldi. La parola richiama la “parlesia”, cioè il gergo dei musicisti e posteggiatori, un linguaggio che usavano i musicisti per parlare in codice. Il nome è stato scelto non per il significato in sé ma per il suono e per il piacere di utilizzare qualcosa che riguardava la tradizione della “posteggia”. SiS, invece, non è altro che l'abbreviazione di “sister”, perché nella vita siamo amiche, ma è come se fossimo sorelle”. 

Quando vi siete incontrate musicalmente per la prima volta? Come avete scoperto questo sodalizio artistico?

“Ci siamo conosciute al liceo ma poi ci siamo perse di vista. Ci siamo rincontrate sei anni fa grazie al progetto “Villanelle” diretto dal maestro Daniele La Torre. Daniele ci ha unito vocalmente facendoci scoprire che il sodalizio delle nostre voci dava vita una una tessitura completamente diversa creando un'armonia interessante”. 

Come e quando è nato il vostro progetto canoro sul web?

“Il duo nasce a giugno 2017, mese in cui abbiamo aperto anche la nostra pagina Facebook. I nostri video hanno riscosso subito grande successo e in tre mesi i “mi piace” sono diventati 15mila. Oltre ai complimenti e alle condivisioni sono arrivate anche molte proposte di lavoro”.

Il nome del vostro progetto è “SerenVivity”. Perché questo nome? Cosa significa?

“SerenVvity è il nome del nostro progetto e del concerto che stiamo proponendo per eventi privati e pubblici. Il nome deriva dalla parola “serendipity”, neologismo inglese poco usato nella lingua italiana, che significa “attitudine a fare scoperte impreviste e fortunate, e la capacità di cogliere ed interpretare correttamente un fatto rilevante che si presenti in modo inatteso e casuale”. E questo è quello che accade a noi ogni volta che facciamo musica. Abbiamo quindi utilizzato questo termine modificandolo unendo i nostri due nomi: Serena e Viviana”. 

Che lavoro c’è dietro ogni video che pubblicate. Quali sono le tappe di lavorazione, dall’idea alla realizzazione dei video.

Dietro i video non c'è un'idea costruita a tavolino, ma sono frutto di un'ispirazione che nasce al momento, in genere durante i nostri incontri di piacere o anche dopo o durante una giornata di lavoro. Una volta arrivata l’ispirazione ci rivediamo, in un secondo momento, per lavorare insieme al brano, alle melodie e alle armonizzazioni, talvolta con l'aiuto della chitarra. Infine registriamo il video. Il luogo dove spesso nasce la nostra creatività è l’auto, durante i tratti di strada che percorriamo per arrivare da un un luogo ad un altro". 

Le vostre performance non sono solo canore ma anche recitate. E’ mai capitato che la recitazione prevalesse sulla musica?

“Il teatro non prevale mai sulla musica, ma dato che nella vita siamo attrici/cantanti, nei video emergono entrambi i nostri lati artistici. A noi questo fa piacere e speriamo che le due cose vadano sempre di paripasso, senza che uno prevalga sull’altro”. 

Qual è stato il video che ha avuto maggiore successo?

“I video che hanno avuto maggiore successo sono stati "Carmela" di Sergio Bruni e "Ragione e sentimento" di Maria Nazionale che abbiamo liberamente intitolato “Scema”". 

Il vostro successo è dovuto alla vostra bravura ma anche all’originalità con cui arrangiate i classici della musica napoletana. L’idea di rivisitare questi pezzi in chiave moderna e contemporanea dando vita a versioni americanizzate e swingate, come nasce? Che rapporto avete con la musica napoletana?

“Noi nutriamo un grandissimo rispetto per i classici della musica napoletana: è da questa che proveniamo, non potrebbe essere altrimenti. Abbiamo iniziato con queste rivisitazioni americanizzate e swingate quattro anni fa. Il primo arrangiamento in chiave swing è stato “Reginella”. Lo stesso arrangiamento lo abbiamo poi riproposto in un video con l'apertura della pagina Facebook”.  

E con la città di Napoli che rapporto avete?

“Se dovessimo allontanarci da Napoli non sarebbe facile: è la nostra principale fonte di ispirazione, ed è grazie a questa città se oggi ci sentiamo realizzate e stiamo riscuotendo questo grande successo. Questo però non esclude il fatto che vorremmo portare la nostra napoletaneità anche altrove… Non ci vogliamo limitare, infatti, ad esibirci soltanto in un repertorio classico napoletano ma vogliamo spaziare anche verso nuovi orizzonti musicali di lingua e di genere, partendo dalla sperimentazione”.

Maurizio De Giovanni vi ha chiesto di riarrangiare "Rundinella" per la seconda presentazione a Napoli del suo ultimo romanzo, “Rondini d’inverno. Sipario per il Commissario Ricciardi”. Cosa ha significato per voi questo incontro?

“L'incontro con Maurizio De Giovanni è stato il primo incontro veramente importante... un incontro con un artista straordinario. Noi lo consideriamo un pò come "incontro portafortuna". Continueremo a collaborare con lui: il prossimo incontro con Maurizio si terrà a dicembre presso l’Einaudi di Torino. Questo evento sarà per noi anche l'occasione per incontrare un nuovo pubblico diverso da quello napoletano”.

Quali i prossimi appuntamenti?

“Dal 23 al 26 novembre saremo al Teatro San Carluccio a Napoli, il 9 dicembre al Teatro Nostos di Aversa, l’11 dicembre all’Einaudi Torino, il 12 e il 13 dicembre saremo a Milano (vi faremo sapere dove) e il 22 dicembre a Sala Ichos a San Giovanni a Teduccio”.

Avete progetti futuri? Farete un disco vostro?

“Per l'anno prossimo abbiamo in programma la realizzazione di un disco tutto nostro. Sono in molti a chiedercelo già da un pò, ma prima di realizzarlo vogliamo maturare un'idea ben precisa.. abbiamo bisogno di un altro po' di tempo”.

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